23 Maggio 2022 – Città del Vaticano – Papa Francesco ha approvato i voti favorevoli della Sessione ordinaria dei cardinali e vescovi per la canonizzazione del beato Giovanni Battista Scalabrini, vescovo di Piacenza e fondatore della Congregazione dei Missionari di San Carlo e della Congregazione delle Suore Missionarie di San Carlo Borromeo, nato a Fino Mornasco (Italia) l’8 luglio 1839 e morto il 1° giugno 1895 a Piacenza (Italia), e ha deciso di convocare un Concistoro, che riguarderà anche la canonizzazione del Beato Artemide Zatti, medico salesiano, emigrato in Argentina con i genitori, che dedicò la sua vita a curare la gente della Patagonia. Sarà una festa per la famiglia dei missionari scalabriniani che proprio quest’anno stanno celebrando l’anno scalabriniano per i 25 anni della beatificazione del vescovo piacentino. I missionari e le missionarie sono oggi diverse centinaia e particolarmente estesa è la rete di servizi in diversi Paesi del mondo. Il Concistoro annunciato dal Papa, per il quale non c’è una data, riguarderà anche la canonizzazione di Artemide Zatti. Anche per lui si tratta di storia dei migranti.
“Nel ringraziare il Santo Padre per questo dono e nel gioire che il nostro Fondatore sia riconosciuto come modello da imitare, ci sentiamo ancor più responsabilizzati nel tener vivo il carisma che egli ci ha trasmesso e nel dedicarci al servizio della fraternità, dove le persone non siano cacciate dalla violenza e dalla guerra, non siano scartate perché ridondanti al sistema, ma apprezzate e valorizzate nella loro unicità e diversità”, scrivono padre Leonir Chiarello, superiore generale dei Missionari di San Carlo (Scalabriniani), suor Neusa de Fatima Mariano, superiora generale delle Suore missionarie di San Carlo (Scalabriniane), e Regina Widmann, responsabile generale delle Missionarie secolari scalabriniane, in una lettera in cui danno “con grande gioia” a tutti i loro missionari sparsi nel mondo la notizia. Nella lettera, i responsabili degli scalabriniani invitano ogni comunità “a comunicare ai migranti che in Scalabrini hanno un padre e un patrono a cui rivolgersi nelle difficoltà perché impetri la protezione di Dio che volge il suo sguardo di predilezione sui piccoli e gli emarginati”. “Conosciamo quanto i migranti, i rifugiati, i marittimi e tutte le persone coinvolte nella mobilità umana stiano a cuore al Santo Padre. Molte volte egli ha additato alla Chiesa e alla società il dovere di accoglierli, proteggerli, promuovere le loro condizioni di vita e valorizzare il loro contributo alla convivenza comune. Nel proclamare Giovanni Battista Scalabrini santo, Papa Francesco vuole additare alla Chiesa il modello di un vescovo che non solo si è dato completamente al bene del suo popolo, ma ha allargato il suo cuore alle sorelle e ai fratelli che la vita aveva portato lontano da casa”.