Brescia: don Zani cappellano della Missione per i fedeli migranti

27 Gennaio 2022 – Brescia – La parrocchia di San Giovanni Battista (Stocchetta) ha accolto il nuovo parroco, don Andrea Zani. Il nuovo pastore, che succede a padre Mario Toffari, ha fatto il suo ingresso sabato 22 gennaio. Don Andrea, classe 1978, è stato ordinato sacerdote nel 2003 ed è originario di Lumezzane Pieve. Dal 2003 al 2008 è stato curato nella parrocchia di Nave, mentre, dal 2008 al 2021 ha svolto il suo servizio presso la Diocesi di Torino. Il Vescovo di Brescia l’ha nominato cappellano della Missione con cura d’anime per i fedeli migranti della Diocesi. “Sono qui per voi e con voi: sono felice di iniziare a camminare con voi, consapevole che mi introduco su un sentiero già ben tracciato. Sono al vostro servizio, per annunciare il Vangelo e per aiutarvi a tenere gli occhi fissi su Gesù. Camminiamo insieme, prendendoci cura gli uni degli altri, per essere segno e strumento di comunione, riflesso visibile della Misericordia del Padre. Siamo chiamati a sognare insieme; non dobbiamo avere paura di sognare e di farlo come un’unica comunità, come compagni dello stesso viaggio” ha detto don Andrea nella sua prima omelia. “Piangere non è un peccato: si può piangere per un grande dolore o piangere per una grande gioia; si può anche piangere nell’ascoltare la Parola di Dio, così come il popolo d’Israele, che, ascoltando quanto Dio aveva fatto per loro, comprese che Lui non li aveva dimenticati. Piansero gli israeliti, perché capirono di essere amati immeritatamente. Anche noi siamo amati immeritatamente. Anche noi siamo prigionieri: ogni volta che ci facciamo sopraffare dalle nostre paure, dai nostri pregiudizi, dai nostri egocentrismi. Siamo inoltre ciechi, di fronte alle bellezze della vita, quando non abbiamo speranza… Il Signore è venuto anche per noi e cammina accanto a noi” ha concluso. “In questi primi 18 anni di sacerdozio ho imparato che da soli non si va da nessuna parte e che, se si vuole costruire una comunità, bisogna imparare a collaborare con i laici, valorizzando i loro talenti. Ho imparato l’importanza di vivere la fraternità sacerdotale, evitando quanto più possibile l’autoreferenzialità”, ha detto don Andrea parlando di sé. “Tra le mie esperienze più significative, sia a Nave che a Torino e Rivoli, ci sono i momenti di cammino fisico compiuto insieme a molte persone diverse e in diverse occasioni: il pellegrinaggio a Santiago de Compostela, quello sulla via Francigena… Camminare insieme è un tesoro prezioso. Due le attenzioni pastorali: vivere l’accoglienza verso i fratelli migranti e far sì che si sentano a casa, tra loro e all’interno delle comunità parrocchiali ma anche la cura, che spero sarà reciproca, verso i miei parrocchiani e con i tre sacerdoti che abiteranno con me, così da far crescere la comunione fra di noi. ‘Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici’ si legge nel Vangelo di Giovanni; e questa certezza è diventata da anni la regola della mia vita”. (Laura di Palma – LVP)

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