Vangelo Migrante: II Domenica del Tempo Ordinario (Vangelo Gv 2,1-11)

13 Gennaio 2022 –  

Il Vangelo di Cana coglie Gesù nelle trame festose di un pranzo nuziale, in mezzo alla gente. Canta, ride, balla, mangia e beve, lontano da un presunto ascetismo. Dio non è il concorrente della gioia delle sue creature, del vitale e semplice piacere di esistere e di amare: Cana è il suo atto di fede nell’amore umano. È il creatore dell’amore. Lo benedice e lo sostiene al punto di farne il caposaldo, il luogo originario e privilegiato della sua evangelizzazione: “questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù”.

Anche Maria partecipa alla festa e ‘guarda’ ciò che accade attorno a lei. Il suo osservare attento e discreto le permette di vedere ciò che nessuno vede e cioè che il vino è terminato: “Non hanno più vino”. Punto di svolta del racconto.

Non è il pane che viene a mancare, alimento necessario alla vita, ma il vino, alimento di complemento e non indispensabile, … ma non nel bel mezzo di una festa!

“Non è ancora giunta la mia ora”, dice Gesù. Maria non chiede uno ‘spreco di potenza’ ma chiede a Dio che suo Figlio anticipi ‘l’ora’ che il Padre gli ha consegnato nel tempo della sua venuta in mezzo agli uomini. ‘Quell’ora’, è il momento cruciale del Calvario, anzitutto; la cruna dell’ago attraverso la quale deve passare per rivoltare tutta quanta la storia, di tutti gli uomini e di tutti i tempi.

L’umanissimo miracolo di Cana è un miracolo della fede di Maria che apre gli estremi di ‘quell’ora’ estendendola da quel banchetto fino alla croce. Un’estensione che abbraccia tutti gli uomini, in ogni istante della vita: nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia.

Cana inaugura il tempo della missione pubblica di Gesù e, nei segni e nei miracoli, si rivelerà come ‘l’ora della gloria di Dio e della Salvezza per gli uomini’. Non una serie di episodi e circostanze ireniche e moralmente edificanti ma appuntamenti puntuali e risolutivi. Proprio come a Cana, dove “egli manifestò la Sua gloria e i discepoli credettero in Lui”. (p. Gaetano Saracino)

 

  1. Gaetano SARACINO

Temi: