Parlamento Europeo: è morto David Sassoli. A Novembre un messaggio alla presentazione del Rapporto Italiani nel Mondo

11 Gennaio 2022 – Roma – E’ morto, questa notte, il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli. Lo ha annunciato con un tweet il portavoce, Roberto Cuillo. Sassoli è deceduto alle 1.15 al Cro di Aviano dove era ricoverato in ospedale. Ieri la notizia del suo ricovero  per complicanze di una disfunzione del suo sistema immunitario. Una vita divisa fra il giornalismo e la politica quella di Sassoli  a cavallo fra Firenze, Roma e Bruxelles fino a diventare nel 2019 presidente dell’Europarlamento. Nato nel capoluogo toscano il 30 maggio 1956, ha frequentato da giovane l’Agesci, Associazione guide e scout cattolici italiani. Il padre era un parrocchiano di don Milani e lui ha cominciato fin da giovane a lavorare per piccoli giornali e in agenzie di stampa prima di passare a ‘Il Giorno’ e poi fare il grande salto in Rai. Nel 2009 decise di dedicarsi alla politica. Candidato come capolista del neonato Partito democratico nella circoscrizione Italia centrale, il presidente del Pe venne eletto la prima volta con oltre 400mila preferenze e, forte di questo successo, diventa subito il capo della delegazione del Pd al Parlamento europeo. E’  stato il secondo presidente italiano del Parlamento europeo dopo Antonio Tajani da quando l’assemblea di Strasburgo viene eletta a suffragio universale.

Lo scorso 9 novembre non ha potuto partecipare alla presentazione del Rapporto Italiani nel Mondo ma non ha mancato di inviare un messaggio al presidente della Fondazione, mons. Gian Carlo Perego: “mi dispiace non essere con voi oggi ma vorrei ringraziarla per avermi invitato alla presentazione del Rapporto ltaliani nel mondo 2021”. Occorre – scriveva –  “una Unione Europea altruista, fatta di relazioni umane”: “Viviamo un tempo caratterizzato da sfide inedite, ma anche da straordinarie opportunità, un momento molto complesso che richiede discernimento, confronto reciproco e collaborazione da parte di tutti. Penso che in questo momento storico, – ha aggiunto – segnato da una pandemia che ha sconvolto il mondo, sia fondamentale riscoprire il senso della nostra interdipendenza e delle nostre relazioni”.” Come ricorda Papa Francesco, oggi ‘tutto è connesso’ e, in questo senso, anche il fenomeno migratorio “non può essere slegato da altre questioni perché rappresenta un tema sociale ed umano di fronte al quale l’Unione europea ha il dovere di adottare un approccio coordinato, più coraggioso e basato sui principi della solidarietà e della responsabilità”. Da qui il suo invito a “valorizzare quell’idea di cittadinanza globale e solidale che sta alla base di una società aperta e inclusiva”, come esige anche la mobilità interna all’Unione che “negli ultimi anni, nonostante la pandemia”, ha visto quella degli italiani all’estero “non diminuita ma anzi, sembra essere addirittura aumentata”. (Raffaele Iaria)

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