Mons. Castellucci in dialogo coi giovani delle seconde generazioni al Festival della Migrazione

6 Novembre 2021 –

Modena – Un dialogo fecondo e stimolante con i giovani delle seconde generazioni della consulta per l’immigrazione di Carpi. Mons. Erio Castellucci, vice presidente della Cei, arcivescovo di Modena e vescovo di Carpi, ha partecipato al Festival della Migrazione ‘Cittadini tutti’ confrontandosi con i giovani figli di migranti e col sindaco di Carpi, Alberto Bellelli. “Le religioni devono ascoltare le seconde generazioni, devono ascoltare i giovani. Non pensiamo a come parlare ai giovani, ma come ascoltarli – ha esordito Castellucci -. Il ruolo delle religioni? Ricordare che in ciascuno c’è l’impronta di Dio”. Il vescovo ha ricordato che papa Francesco in più occasioni ha invitato a evitare le categorie per arrivare a considerare tutti prima di tutto persone e che il tema dell’identità è un problema soprattutto per chi ha una identità debole: “Spesso associamo questa parola a difesa, salvaguardia, a qualcosa che protegge contro qualcuno. Ma l’identità o è dialogica e aperta, o diventa settarismo e chiusura. Chi ha una consapevolezza matura della propria identità è sereno nei confronti di quella degli altri, sono quelli che incerti e timorosi che erigono muri”. Le religioni sono state richiamate dai giovani come opportunità di dialogo e confronto: “Il luogo del dialogo interreligioso è la casa, la scuola, l’ospedale, il carcere, il campo sportivo… Il dialogo non ha a che fare con delle idee, ma con volti e storie. Non c’è solo chi erige argini e si chiude, ma anche chi annega tutto nel relativismo e produce indifferenza. Il ponte per superare questi due opposti è trovare dentro la propria identità motivi di apprezzamento dell’altro. Una identità religiosa matura trova le ragioni per apprezzare quanto di bello e di vero c’è dovunque. Dobbiamo passare dalla tolleranza all’accoglienza”. Mons. Castellucci ha anche messo al centro la situazione libica: “Due settimane fa ho parlato con David, un giovane che si trova a Tripoli nella zona custodita dall’Onu insieme a circa 3mila persone. Sono bloccati e circondati dalle milizie libiche. Il tema della cultura del respingimento è abbastanza trasversale alla politica. Una delle poche voci che denuncia le alleanze con la cosiddetta guardia costiera libica è quella del Papa. Il consenso arriva a prevalere sui principi fondamentali. La politica è agire sulle cause, troppe volte, anche nella Chiesa, ci impastiamo nella burocrazia e ci dimentichiamo che dell’accoglienza delle persone in difficoltà”.

Il sindaco di Carpi, Alberto Bellelli, ha confermato l’impegno personale per lo ius culturae (“Va fatto senza dubbio”) e ha confermato la necessità di superare la polarizzazione tra fondamentalismo e relativismo anche attraverso gesti e iniziative concrete. “Ambisco a società etiche, né chiuse né basate su valori generici. La nostra guida è la Costituzione”.

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