5 Luglio 2021 –
Roma – Oggi sono circa 272 milioni i migranti internazionali, la maggior parte (74%) in età economicamente attiva (tra 20 e 64 anni), 164 milioni sono lavoratori migranti, 26 milioni i rifugiati, 4,2 milioni i richiedenti asilo e 50,8 milioni gli sfollati interni sia a causa di conflitti e violenze (45,7 milioni) che di catastrofi naturali (5,1 milioni). Sono alcuni dati forniti questo pomeriggio da mons. Gian Carlo Perego, presidente della Fondazione Migrantes, in apertura del corso di formazione migratoria che si è aperto a Roma. In Italia i migranti internazionali sono 5.300.000, la maggior parte in età economicamente attiva; 2 milioni le famiglie; quasi tre milioni i lavoratori; 207.000 rifugiati: solo 1 su 10 di coloro che sono sbarcati in Italia si sono fermati nel nostro Paese. Solo 80.000 il saldo tra ingressi e uscite: “l’Italia non attrae più in questo momento, ma sta ritornando ad essere un grande Paese di emigrazione giovanile”: a 5.300.000 immigrati corrispondono altrettanti cittadini italiani all’estero.
Di fronte a questi dati – ha spiegato mons. Perego – “sembra che l’unica modalità di governare le migrazioni sia quella di creare muri, barriere ai confini. La storia degli imperi, invece, ci insegna che i confini sono le strade per passare da un paese all’altro. Se le merci si controllano, le persone, anzitutto si accolgono e si accompagnano. Volerle fermare crea intolleranza da entrambe le parti, clandestinità, tratta, sfruttamento, che non creano sicurezza e tutela certamente”. Tra le sfide mons. Pergo ha citato quella degli studenti stranieri nel nostro Paese. La realtà scolastica multietnica e multiculturale che riguarda ormai il 10% di studenti in Italia e in alcuni contesti del Nord e del centro si arriva anche al 25% degli studenti pone la “sfida dell’accompagnamento. Solo il 48% degli studenti migranti ha un iter regolare, mentre il 39% perde mediamente un anno e il 12% anche due anni. Mentre le ripetenze degli studenti italiani sono al 14%, quelle degli studenti stranieri arrivano al 27%.” Per il presidente della Commissione Cei per le migrazioni e della Fondazione Migrantes “passare dalla periferia alla città è la sfida del cammino dei migranti. Nella città dove arrivano i migranti via via si spostano – lo vediamo anche nell’emigrazione italiana in alcune città come Londra, Bruxelles, New York – dalla periferia alla città. L’inclusione nelle aree urbane a maggiore vulnerabilità sociale vede già in campo una ventina di Comuni italiani, da Milano, a Palermo, che alcune politiche sostengono nell’affrontare con soluzioni molto varie la specificità delle sfide che affrontano quotidianamente”. Per quanto riguarda la pastorale mons. Perego parla di sfida dell’incontro e sfida del costruire un ‘noi’ sempre più grande.