25 Giugno 2021 – Bruxelles – Il tema della migrazione, imposto soprattutto dal governo italiano, è stato di fatto rimandato dal Consiglio europeo dopo pochi minuti di discussione al prossimo autunno, quando la Commissione dovrà presentare un ennesimo “piano” per far fronte agli arrivi e, soprattutto, per aiutare i Paesi di origine e di transito dei flussi. Nelle “Conclusioni” della prima giornata del summit si legge che i capi di Stato e di governo dei Ventisette hanno “discusso della situazione migratoria lungo le varie rotte. Sebbene le misure adottate dall’Ue e dagli Stati membri abbiano ridotto negli ultimi anni i flussi irregolari complessivi, gli sviluppi su alcune rotte destano grave preoccupazione e richiedono una vigilanza costante e azioni urgenti”. Al fine di “scongiurare la perdita di vite umane e ridurre la pressione alle frontiere europee saranno intensificati, quale parte integrante dell’azione esterna dell’Unione europea, i partenariati e la cooperazione reciprocamente vantaggiosi con i Paesi di origine e di transito”. Nessun impegno, invece, per sostenere i Paesi di arrivo, adottando misure obbligatorie di ridistribuzione dei migranti. Il documento parla piuttosto di “approccio pragmatico” che “dovrebbe riguardare tutte le rotte e basarsi su un approccio che prenda in considerazione l’intero tragitto, affrontando le cause profonde, sostenendo i rifugiati e gli sfollati nella regione, sviluppando capacità di gestione della migrazione, eradicando il traffico e la tratta di migranti, rafforzando i controlli alle frontiere, cooperando in merito a ricerca e soccorso, affrontando la migrazione legale nel rispetto delle competenze nazionali e garantendo il ritorno e la riammissione. Infine il Consiglio europeo invita la Commissione e l’Alto rappresentante, “in stretta cooperazione con gli Stati membri, a presentare, nell’autunno 2021, piani d’azione per i Paesi di origine e di transito prioritari indicando obiettivi chiari, ulteriori misure di sostegno e tempistiche concrete”.