17 Giugno 2021 – Una notte di tempesta e di paura sul lago, e Gesù dorme. È l’immagine della vita, quella dove nessuna esistenza sfugge all’assurdo e alla sofferenza, e Dio sembra non parlare, rimane muto.
E nella notte nascono le grandi domande: ‘Non ti importa niente di noi? Perché dormi? Destati! Vieni in aiuto!’
E Gesù: “Perché avete paura? Non avete ancora fede?”
Dio non è altrove e non dorme. È qui. È presente, non secondo le nostre aspettative ma per come è Lui veramente. “Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?”, si chiederanno, alla fine, i discepoli.
Vorremmo tanto che il Signore gridasse subito all’uragano: ‘taci’; e alle onde: ‘calmatevi’; e alla nostra angoscia ripetesse: ‘è finita’. Il risorto invece è Colui che vuole salvarci e lo fa chiedendoci di mettere in campo tutte le nostre capacità, tutta la forza del cuore e dell’intelligenza. Non interviene al posto nostro, ma insieme a noi; non ci esenta dalla traversata, ma ci accompagna nell’oscurità. Non ci custodisce dalla paura, ma nella paura.
“Non ti importa che moriamo?”, urlano i discepoli. La risposta di Gesù, senza parole, è raccontata dai gesti: ‘mi importa di te, mi importa la tua vita, tu sei importante. E sono qui. A farmi argine e confine alla tua paura. Sono qui nel riflesso più profondo delle tue lacrime, come mano forte sulla tua, inizio d’approdo sicuro’.
L’intera nostra esistenza può essere descritta come una traversata pericolosa, un passare all’altra riva. Una traversata è anche iniziare a sperare; andare incontro al futuro che si apre davanti; è vincere paure, ma è anche accogliere, fare posto a poveri e stranieri … C’è tanta paura lungo la traversata, anche legittima. Ma le barche non sono state costruite per restare ormeggiate al sicuro nei porti.
Il Signore non è un maestro che dà istruzioni né un ospite illustro della barca. Il viaggio deve iniziare da Lui, prima ancora che ci sorprenda la tempesta: chi parte da sé stesso arriva a sé stesso; chi parte con Dio arriva a Dio! (p. Gaetano SARACINO)