Migrantes Carpi: la storia del viaggio del giovane musulmano Ebrima in un libro

14 Giugno 2021 – Carpi – “Io e i miei piedi nudi”. Questo il titolo di un volume di Giulia Bassoli ed Ebrima Kuyateh pubblicato dalla Fondazione Migrantes nella collana “Testimonianze e esperienze delle migrazioni” che sarà presentato a Carpi venerdì prossimo, 18 giugno, nel Cortile del Vescovado alla presenza del vescovo, mons. Erio Castellucci, Vice  Presidente della Conferenza Episcopale Italiana.

Il volume racconta la storia del viaggio del giovane musulmano Ebrima Kuyateh, partito dal Gambia nel 2012 per aiutare la sua famiglia dopo la morte del padre, e arrivato in Italia nel 2014. Il viaggio di Ebrima è lo stesso di tanti altri giovani, partiti in cerca di un futuro dignitoso, e si intreccia con tante altre storie. Non è un solo un viaggio dall’Africa, ma soprattutto un viaggio in Africa: da quando è stato costretto ad abbandonare la scuola, Ebrima si è spostato prima all’interno del suo paese, poi dal Gambia in Senegal, dove ha lavorato per alcuni mesi senza garanzia di stipendio. Infine dal Senegal alla Libia, passando per il Mali, il Burkina Faso, il Niger e poi il deserto. Molto diversa da quella che si sperava che fosse, la Libia si rivelerà essere una pericolosissima gabbia, infiammata dalla guerra civile e dal traffico di esseri umani, una gabbia da cui non si può uscire e in cui è sempre più rischioso restare. Il Mediterraneo diventerà una sorta di scelta obbligata, una fuga dalla trappola libica, dove ancora una volta si rischierà la vita, su piccoli gommoni invece che su navi.

La storia di questo viaggio è una storia nota, ma che “abbiamo necessità di continuare ad ascoltare. I temi che emergono sono molteplici: il dramma della povertà e dello sfruttamento, la violazione dei diritti umani che persiste in Libia, ma anche la solidarietà e la possibilità di un’integrazione positiva sul nostro territorio”, si legge nella presentazione.

Anche il libro ha una storia: dopo essere arrivato in Italia, Ebrima ha trascorso un periodo di tempo a Carpi e a San Marino di Carpi, e ha conosciuto i volontari di Migrantes, con cui ha instaurato un rapporto di amicizia. Molte volte è stato invitato a testimoniare il suo percorso, nelle parrocchie ma anche in ambienti laici: il suo è un racconto di fatica e sofferenza, ma anche e soprattutto di speranza, gratitudine e integrazione. In seguito, è nata l’idea di realizzare un libro, che è stato scritto insieme a Giulia Bassoli, volontaria di Migrantes ed è arricchito dalla prefazione di mons. Castellucci e dalla postfazione del direttore dell’Ufficio Migrantes diocesano Stefano Croci.

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