20 Maggio 2021 – La Pentecoste è il compimento della Pasqua. Lo scopo della Resurrezione di Gesù non è la sua resurrezione ma la nostra resurrezione, ovverosia la grazia di vivere una vita nuova secondo il Cielo. Pertanto essa non è la fine del tempo pasquale ma il fine, lo scopo della Pasqua!
Nel Vangelo Gesù, durante i discorsi dell’ultima cena, promette l’invio dello Spirito Santo per poter comprendere il suo vangelo: “Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da sé stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future”. La luce dello Spirito è indispensabile per conoscere la verità di Gesù. Lo Spirito non rivela cose nuove, ma è la luce nuova che consente di comprendere il senso profondo di tutte le cose.
Il Vangelo questa volta illumina la pagina degli Atti degli Apostoli che racconta come mentre gli apostoli sono radunati tutti insieme in uno stesso posto, un grande rumore precede il dono dello Spirito che discende dall’alto e si posa sul capo di ciascuno dei presenti. L’esperienza spirituale dell’effusione dello Spirito viene descritta come un vento che non si vede eppure arriva dappertutto e come un fuoco che si divide in tante fiammelle per illuminare la mente di tutti e riscaldare il cuore di tutti.
Immediatamente gli apostoli cominciano a parlare in altre lingue. Dopo aver udito quel fragore, intorno agli apostoli si raduna molta gente che sente parlare la propria lingua. Il senso dello strano miracolo che avvenne il giorno di Pentecoste è molto evidente: la ‘lingua’ dello Spirito Santo unisce e crea comunione. Quella che Babele aveva spezzato. L’alterità non viene superata dalla omologazione ma dalla comunicazione!
Ciò che lega gli uomini non sono le stesse abitudini, lo tesso linguaggio o gli tessi pensieri ma l’opera di Dio che abbraccia tutti gli uomini. E la sua manifestazione è proprio lo Spirito donato a tutti. Come un vento e come un fuoco soffia, illumina e riscalda ogni uomo.
I discepoli ne fanno esperienza chiedendosi: quale ‘lingua’ parla la mia vita? La lingua della solidarietà e della comunione o quella della divisione e dell’egoismo? Nel volto dell’altro vedo un fratello da amare o un rivale da superare?
Se la verità di Dio è l’amore anche la nostra verità è l’amore. E lo Spirito ci insegna il linguaggio della verità e quello dell’amore: un linguaggio che ci consente di comprendere la verità del Vangelo e di conseguenza la verità su ogni cosa.
Veni Sancte Spiritus! (p. Gaetano Saracino)