4 Maggio 2021 – Ha preso avvio ieri un ciclo di seminari, a cura del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Catania, dal titolo: “Tra Oceano Indiano e Mediterraneo. Rituali, ostilità, convivenze”. Il primo incontro, “The Changing Face of Sri Lankan Catholicism”, ha visto la partecipazione di Roderick Stirrat, antropologo della Università del Sussex, che ha ricostruito la storia della presenza cattolica in Sri Lanka e le sue diramazioni nei contesti della diaspora srilankese nel mondo. I seminari sono organizzati nell’ambito del progetto PRIN 2017 “Migrazioni, spaesamento e appaesamento: letture antropologiche del nesso rituali/migrazioni in contesti di Italia meridionale”, al quale l’Università di Catania partecipa insieme a quelle di Messina, Palermo e della Basilicata. Il progetto intende esplorare il rapporto tra i processi rituali che vedono protagoniste le comunità straniere di antico o più recente insediamento e le dinamiche devozionali con cui i migranti ridefiniscono il rapporto con i territori di origine e di approdo, e con i loro abitanti.
Il seminario di lunedì 3 maggio, presentato dal Professor Berardino Palumbo (PI del progetto per l’Università di Messina) e coordinato dalla Professoressa Mara Benadusi (responsabile dell’unità di ricerca dell’Università di Catania), è stato il primo di una serie di incontri che saranno incentrati sulle espressioni devozionali e le configurazioni transnazionali della religiosità degli Srilankesi in Italia. Tra l’altro, la religiosità dei gruppi (cattolici, buddisti e induisti) provenienti dallo Sri Lanka è una realtà particolarmente attiva in Sicilia, che prende parte ormai regolarmente anche a molti culti popolari e rituali dell’isola.
Oggi, 4 maggio, nel corso del secondo appuntamento seminariale, interverrà Bernardo Brown, antropologo della International Christian University di Tokyo, che presenterà una relazione dal titolo Reverse Missionaries: Bringing Sri Lankan Pastoral Care to Italy. A seguire, il 17 maggio, Cristiana Natali dell’Università di Bologna parlerà di Creatività culturale e pratiche rituali tra i Tamil srilankesi in Italia. Chiude questo primo ciclo di seminari, il 27 maggio, Filippo Osella dell’Università del Sussex, con un intervento sul nesso tra religiosità e migrazioni dal Sud dell’Asia.
Nel suo complesso, la rassegna di seminari costituisce un primo ingresso nelle tematiche e nei contesti di ricerca su cui sta lavorando l’università di Catania all’interno di un progetto che vede antropologhe e antropologi di diverse istituzioni accademiche interrogarsi sul nesso tra rituali e migrazioni nel Sud Italia. L’unità afferente al Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Ateneo catanese lavora, infatti, su due campi di ricerca. Una prima direttrice esplorativa riguarda appunto la partecipazione degli Srilankesi alle pratiche devozionali legate al culto patronale di Sant’Agata, a Catania, e ad altre feste popolari in Sicilia. Il secondo terreno di ricerca è costituito invece dal culto della Madonna delle Milizie, a Scicli, la cui recente patrimonializzazione, volta a promuovere “l’identità siciliana”, prevede l’inclusione delle comunità migranti di origine nordafricana da lungo tempo presenti nel ragusano.