23 Aprile 2021 – Forlì – Domenica scorsa, nella Chiesa Basilica-Abbazia di San Mercuriale di Forlì, mons. Livio Corazza, Vescovo di Forlì-Bertinoro, ha celebrato con tutti gli africani di lingua francese la “Pasqua Africana”, una celebrazione divenuta ormai un’istituzione. E’ tradizione per la comunità africana cattolica francofona celebrare ogni anno nella seconda o terza domenica del Tempo di Pasqua la sua festa pasquale chiamata “Pasqua Africana – Pasqua di tutti i popoli”. L’Assistente Spirituale della comunita, don Francesco Diri K. (inoltre Coordinatore della Cappellania per la pastorale francofona diocesana, costituita dai 6 sacerdoti fidei donum provenienti da paesi francofoni dell’Africa, in servizio nella diocesi di Forlì), cinque anni fa – dice il sacerdote – ha istituito questa celebrazione per permettere a tutti gli africani francofoni e amici di ritrovarsi per festeggiare insieme l’evento principale e fondamentale della nostra fede: la Pasqua. “È stato – aggiunge – uno stupendo momento di festa, una esperienza commuovente di gioia condivisa per i circa 200 fedeli presenti e il Vescovo Livio Corazza che per la prima volta ha celebrato la S. Messa con i fratelli emigrati africani di lingua francese della sua diocesi”, alla presenza anche del coordinatore nazionale delle Comunità Africane Francofone, don Matteo Faye, che “ci ha gratificato della sua presenza insieme con tutti i sacerdoti fidei donum francofoni della diocesi”.
Al termine della Messa è stato donato al vescovo una casula “kentè-kita”, (cucita con una pregiata stoffa reale africana che indossano molti Re e Principi di vari paesi dell’Africa d’ovest). Teleromagna, la tv Regionale che “ringraziamo” ha ripreso tutta la celebrazione.
I cristiani francofoni di Forlì – spiega il cappellano, don Diri – si ritrovano ogni terza domenica del mese alle ore 15,00 nella Basilica San Mercuriale per la loro mensile celebrazione eucaristica. “Ci auguriamo – dice – che questa Messa con il suo primo Pastore possa ridare nuovi fervori, e favorire la rinascita di questa comunità provata dalla pandemia come molte altre in Italia”.