9 Aprile 2021 –
Roma – “Niger, frontiera d’Europa”. Questo il titolo di copertina del nuovo numero del mensile della Fondazione Migrantes, “Migranti-Press” e che contiene un reportage sul viaggio di una delegazione Migrantes nel piccolo Paese Africano. La delegazione era composta, fra gli altri, da mons. Antonino Raspanti, Vescovo di Acireale e vicepresidente della CEI, mons. Marco Prastaro, Vescovo di Asti e delegato Migrantes per la Conferenza Episcopale Piemonte-Valle d’Aosta e dal direttore generale della Fondazione Migrantes, don Giovanni De Robertis. Una visita alla piccola comunità cristiana presente in quel Paese, come spiega don De Robertis nell’editoriale: i cattolici sono appena 35.000, di cui circa 5.000 nigerini e il resto sub-sahariani, su una popolazione di oltre 22 milioni di abitanti e un territorio circa cinque volte l’Italia. «L’idea – scrive il sacerdote – è nata durante l’incontro dei Vescovi del Mediterraneo del febbraio 2020 a Bari». Ma perchè il Niger? Perché «questo Paese è diventato il punto di passaggio obbligato per tutti i subsahariani che vogliono arrivare in Libia e poi in Europa. Perché qui, nel campo di Hamdallaj, nel deserto a circa 40 km da Niamey, si trovano quei minori soli che le Nazioni Unite hanno salvato dai campi di detenzione libici, insieme ad altre centinaia di persone, e che noi speriamo possano arrivare presto in Italia per motivi di studio e ricominciare a vivere». Nel numero anche il punto sui corridoi umanitari, su un progetto, finanziato dalla Campagna “Liberi di partire, Liberi di Restare” in Costa d’Avorio, un progetto d’integrazione avviato dalla Migrantes della diocesi di Andria, un focus sulla Repubblica Democratica del Congo dopo l’uccisione dell’Ambasciatore italiano Luca Attanasio, del carabiniere Vittorio Iacovacci e del loro autista congolese, Mustapha Milambo. Nel servizio le testimonianze di alcuni studenti internazionali che hanno studiato in Italia e poi sono ritornati nel loro Paese per dare il loro contributo. E ancora un approfondimento su Eleonora Ragusa e gli italiani in Giappone, un servizio sul circo Rolando Orfei fermo a Rieti a causa della Pandemia e alcune iniziative delle Migrantes diocesane per conoscere il mondo, il popolo Rom e per sconfiggere una cultura di pregiudizio. (R. Iaria)