CEI: Mediterraneo, un cammino che continua

25 Marzo 2021 – Roma – A poco più di un anno dall’Incontro di riflessione e spiritualità Mediterraneo frontiera di pace, che si è tenuto a Bari dal 19 al 23 febbraio 2020, i Vescovi italiani, durante il Consiglio Episcopale Permanente che si è svolto questa settimana, hanno ribadito il valore e il significato di un evento che non si vuole isolato nella storia. Quella di Bari, infatti – si legge nel comunicato finale – è stata la prima tappa di un progetto che bisognava intraprendere per offrire una visione non frammentaria, ma complessiva e organica dei problemi e delle ricchezze del Mediterraneo, necessaria per superare le crisi che stiamo vivendo; un cammino da compiere, insieme, per dare la nostra risposta con il Vangelo ai problemi della Chiesa, alle nostre Chiese e alla società di oggi. Solo tessendo relazioni fraterne è possibile promuovere il processo d’integrazione.

Nonostante le limitazioni imposte per il contenimento del virus, in questo anno i Vescovi dei Paesi che si affacciano sul Mare Nostrum hanno concordato sulla necessità d’individuare piste per far sì che l’evento del 2020 non resti un unicum, ma apra cammini di riflessione e di azione a livello locale e internazionale. Per questo, hanno detto i Vescovi, è fondamentale riprendere l’intuizione di Bari per rendere il Mare Nostrum quel “grande lago di Tiberiade” che fu in passato – come lo definiva La Pira –, le cui sponde tornino ad essere simbolo di unità e non di confine. È essenziale, cioè, proseguire in questo percorso di comunione, nell’orizzonte indicato da Papa Francesco che, nella Fratelli tutti, ricorda quanto il dialogo perseverante e coraggioso, anche se non fa notizia, aiuti il mondo a vivere meglio, molto più di quanto possiamo rendercene conto.

 

 

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