10 Marzo 2021 – Washington – Trecentoventimila venezuelani riparati negli Stati Uniti da un Paese sconvolto da una profonda crisi economica e politica, potranno richiedere la legale residenza per «straordinarie e temporanee condizioni». Un portavoce della Casa Bianca ha annunciato, riferisce l’Osservatore Romano, che l’amministrazione Biden considera queste persone in fuga da fame, malnutrizione, dall’insicurezza determinata dalla presenza crescente in Venezuela di gruppi armati non statali e da infrastrutture al collasso. Tutte premesse perché «il ritorno sia per loro non sicuro». Essere rimandati in patria, è la premessa di questa sanatoria, equivarrebbe a mettere a rischio le loro vite. Per fare richiesta di un visto di 18 mesi basterà dimostrare la presenza continuativa negli Stati Uniti alla data dell’8 marzo. La mossa tiene fede ad una promessa elettorale di Joe Biden: offrire protezione e riparo ai venezuelani fuggiti negli Usa lasciandosi alle spalle il Paese. Un conflitto politico si consuma nello scenario di una catastrofe umanitaria ed economica, sulla quale pesano an che le sanzioni internazionali che accerchiano il Venezuela. Strette limitazioni sono state imposte al commercio di petrolio, fra le principali risorse venezuelane. Anche qui Biden ha ribaltato l’atteggiamento della precedente amministrazione, ma non è disposto però a rimuovere le sanzioni, quanto piuttosto «mirarle» per non infliggere «punizioni non necessarie al popolo venezuelano», come ha spiegato il portavoce dell’amministrazione. La richiesta degli Usa è che si consentano nuove elezioni in Venezuela.