Attentato in Congo: la vicinanza e la preghiera dei cittadini del Paese africano

1 Marzo 2021 –

Roma – Tante le voci per manifestare il cordoglio e la vicinanza della comunità congolese cattolica in Italia alle famiglie dell’Ambasciatore Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci. I congolesi che vivono in Italia alla terribile notizia si sono sentiti tutti parte di quel dolore perché considerano l’Italia la loro seconda Patria per le manifestazioni di solidarietà che a diverso titolo hanno ricevuto. Da Nord a Sud, ovunque si sono riuniti per partecipare ad un momento di preghiera, segno del loro affetto.
In Sicilia, nella cattedrale di Monreale si è celebrata una messa in suffragio delle vittime presieduta dall’arcivescovo Michele Pennisi. La comunità congolese di Roma, guidata da don  Sylvestre Adesengie, si è ritrovata per una messa nella chiesa dedicata alla Natività del Nostro Signore Gesù Cristo degli Agonizzanti. Nell’omelia il parroco ha ricordato che l’Italia e il Congo sono “due Paesi accomunati dallo stesso dolore” e che questo massacro deve far riflettere il mondo intero. Don Denis Malonda, parroco della parrocchia di S. Maria Goretti a Villalba di
Guidonia e direttore Migrantes della diocesi di Tivoli, addolorato per la notizia ha detto “il prezzo di queste vite possa portare a una radice di totale orientamento per un po’ di pace e giustizia a questo popolo”. La comunità congolese di Arezzo si è riunita in una messa presieduta dall’arcivescovo Riccardo Fontana. In una nota diffusa dalla diocesi si legge “Ciascuno
di loro, nelle rispettive funzioni, ha praticato la virtù cristiana della carità e il coraggio di chi non si cura del pericolo per aiutare gli altri, espressioni più alte del valore della persona umana”. Padre Edmond Kasong, parroco di San Giorgio Bagnile, diocesi di Cesena-Sarsina, ha ricordato ricorda che la zona dell’agguato è la più sfruttata dalle multinazionali e la gente fugge per non morire. (NDB)

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