10 Febbraio 2021 –
Roma – «Le migrazioni non sono solo un fenomeno sociale che ha molteplici radici: politiche, economiche, demografiche ecc., ma chiamano in causa l’etica, cioè le nostre scelte e la nostra libertà, e, per chi è credente, sono un luogo teologico, cioè una realtà dove Dio è presente e ci interpella».
E’ quanto scrive don Giovanni De Robertis, Direttore generale della Fondazione Migrantes, nell’editoriale dell’ultimo numero di “Servizio Migranti”, la rivista di formazione e collegamento della Fondazione Migrantes dedicato al Rapporto Italiani nel Mondo, al Rapporto Immigrazione, realizzato con Caritas Italiana e il Report “Il Diritto d’Asilo”.
Questi rapporti – spiega don De Robertis – hanno «l’ambizione, anno dopo anno, non solo di fornire un quadro fedele e dettagliato di come cambia la mobilità umana, ma anche di provare a indicare come essa ci interpella e quale senso possa avere nel cammino dell’umanità». Per il direttore Migrantes è questo «il significato dell’espressione segno dei tempi – una espressione che ha la sua origine in una parola di Gesù (Lc 12,54-57; Mt 16,2-3) e che ha ripreso il Concilio Vaticano II nella Gaudium et Spes – con la quale gli ultimi pontefici sono ripetutamente tornati a indicare le migrazioni». (Raffaele Iaria)