Vangelo Migrante: II domenica del Tempo ordinario (Vangelo Gv 1,35-42)

14 Gennaio 2021 – Il Vangelo presenta l’incontro fondamentale della vita di alcuni discepoli con il Signore, una memoria viva, tanto da non poterne dimenticare l’ora precisa: “erano circa le quattro del pomeriggio”, riferisce il vangelo odierno.

Quell’ora coincide con l’ora del sacrificio di Gesù sulla croce e rimanda all’ora della tradizionale immolazione degli agnelli pasquali. Ogni nostra esperienza del Signore fa parte del suo mistero pasquale e la sequela non è altro che accettare di passare con Gesù ‘dal mondo al Padre’.

A indicare l’Agnello di Dio che passa è Giovanni il Battista: “fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: ‘Ecco l’agnello di Dio!’ E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù”.

È fissando lo sguardo su di Lui che riesce ad annunciarlo in modo così liberante e potente fino a creare una nostalgia infinita in chi lo ascolta.

È fissando lo sguardo che ci si innamora. È fissando lo sguardo che si decide. È fissando lo sguardo che si ama, si attende, si conosce, si prega, si medita. È fissando lo sguardo che si decide perdono o vendetta, compassione o rancore, accoglienza o rifiuto. È fissando lo sguardo che si vede oltre o si decide di non guardare più da quella parte.

Ed è sempre fissando lo sguardo che Gesù ama Pietro, lo guarda dentro, lo sceglie, lo ridefinisce, lo fa rinascere da dentro come Cefa: “Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: ‘Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa’, che significa Pietro”.

Da parte nostra, fissare lo sguardo richiede forza e tempo. Non si improvvisa e comporta anche alcuni maldestri tentativi come quelli di Pietro alle prese con gli eccessi di zelo e con il pianto di chi lo ha tradito.

Ma è solo fissando lo sguardo che giorno dopo giorno ci si innamora di Lui fino ad immergersi e avvertire che noi siamo quelli sui quali Lui ha fissato lo sguardo, dall’eternità e per l’eternità.

E annunciare con la vita che è Lui che prende l’iniziativa e accompagna gradualmente il nostro cammino. (p. Gaetano Saracino)

 

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