4 Dicembre 2020 – Massa Carrara – Essere operatori pastorali tra circensi e lunaparkisti significa rispondere alla gioia di essere stati scelti da Dio per annunciare il Vangelo in un contesto lavorativo particolare, definito da Papa Bergoglio come la forma più antica di intrattenimento, il cui merito è quello di diffondere la cultura dell’incontro e la socialità nel divertimento. Naturalmente, la pastorale esercitata fra la gente dello Spettacolo Viaggiante ha delle peculiarità, che la distinguono da quella svolta abitualmente nelle nostre Chiese particolari. È lo stesso Codice di Diritto Canonico (CJC can. 568) a definirla “speciale”, in quanto esce dagli schemi della quotidianità! Essa, infatti, si rivolge a persone che, spostandosi continuamente da una località all’altra, non possono frequentare le nostre parrocchie: basti pensare che gran parte del loro lavoro si svolge la domenica, giorno in cui i cristiani partecipano alla celebrazione Eucaristica. Quindi, il primo compito degli operatori pastorali è quello di mettere in pratica gli elementi fondamentali, che caratterizzano la pastorale dello spettacolo viaggiante: “accoglienza”, “conoscenza”, “condivisione”. Accogliere significa abbracciare l’altro, il diverso da noi. Conoscere vuol dire entrare nel suo vissuto, evitando ogni pregiudizio culturale. La condivisione è una scelta di vita coraggiosa, che richiede impegno e compassione, nel senso etimologico del termine [patire con] ed è il comportamento che devono tenere gli operatori pastorali, i quali sono chiamati ad agire senza alcun interesse o tornaconto personale, al solo scopo di produrre un beneficio in coloro che lo ricevono. Condivisione! Un moto dell’animo particolarmente utile durante la diffusione dell’infezione da SARS-CoV-2, che ha particolarmente colpito circensi e i lunaparkisti. Il settore dello “Spettacolo Viaggiante” è composto da 5.000 imprese e coinvolge circa 20.000 lavoratori. Durante la prima fase della pandemia sono stati soppressi luna-park e tournée circensi, con danni rilevanti per le imprese, che hanno continuato a sostenere i costi della occupazione di suolo pubblico e dell’energia elettrica, a mantenere in vita gli animali, a provvedere alle famiglie dei lavoratori prive di altra fonte di reddito. Come dimostrano i dati attuali, nella seconda fase pandemica, la diffusione del Covid-19 non si è arrestata. Le istituzioni locali stanno annullando i tradizionali luna-park autunnali e gli spettacoli circensi. Così, la categoria è di nuovo in ginocchio e non sa come affrontare l’Inverno. Una situazione allarmante, di fronte alla quale la Fondazione Migrantes ha ulteriormente potenziato la rete con le Caritas diocesane per la fornitura di pasti e generi alimentari. In alcune località abbiamo contattato i servizi sociali per ottenere sostegni economici e accelerare il rilascio dei permessi di sosta per le carovane.
Riguardo all’aspetto pastorale, cerchiamo di garantire il nostro sostegno attraverso i Social Media e i cellulari: la “Gente del Viaggio” ci dà sue notizie, ci invia messaggi, fotografie, video e notizie; ci confida le loro paure e le loro speranze. Noi cerchiamo di alimentare la loro fede, organizzando incontri di preghiera attraverso i mezzi di comunicazione. Personalmente, ho molto a cuore il diritto allo studio dei figli dei circensi e dei lunaparkisti e lavoro da tempo per garantire loro una continuità didattica. Per gli istituti superiori il problema non sussiste, perché in tutto il Paese si farà didattica a distanza. Nelle regioni di fascia rossa come la Toscana è prevista la didattica a distanza anche per le classi di seconda e terza media. Nelle scuole primarie e in prima media la didattica continuerà ad essere in presenza: così, la situazione dei figli dei circensi e dei lunaparkisti, già problematica in condizioni normali, rischia di aggravarsi ulteriormente, perché nelle scuole delle città in cui sostano le carovane, le classi sono già state formate e vengono respinte le iscrizioni dei nostri bambini. Affinché questi alunni non restino indietro con i programmi, proseguono le lezioni a distanza, grazie alla didattica online promossa da alcuni operatori Migrantes. (Ivonne Tonarelli – Migrantes Massa Carrara-Pontremoli)