4 Novembre 2020 – Milano – Un corpo senza vita recuperato in mare: un migrante come tanti che non ce l’ha fatta e di cui si sono perse le tracce due settimane fa, con almeno tre allarmi di altrettante imbarcazioni in pericolo e di cui non si è saputo più nulla. È stata una motovedetta della Guardia Costiera a recuperarlo nel tratto di mare tra Lampedusa e Linosa. Il corpo, verosimilmente in mare da lungo tempo, era stato individuato da un traghetto di linea in transito nell’area.
E sempre da laggiù in queste ore è di nuovo allarme: oltre 350 persone in pericolo a bordo di 5 barche in attesa di soccorsi. A segnalarle è Alarm Phone. “Una barca con 80 persone, altre due con 87 e 65 con cui abbiamo perso il contatto, una quarta barca con 67 persone che ha perso l’orientamento e una quinta con 65 che sono alla deriva. Intervenire subito”. Intanto non si fermano gli sbarchi a Lampedusa. Il ritmo degli arrivi è quello dei mesi estivi, di luglio e agosto. E così anche ieri, col mare calmo, fra la notte e la mattina, sono approdati in 727 a bordo di tre- dici imbarcazioni di cui le ultime quattro, che hanno portato 267 migranti, sono arrivate a distanza di pochi minuti. Nelle 24 ore precedenti ne erano sbarcati circa 900.
Le operazioni di soccorso, fra il molo Madonnina e il molo Favarolo, sono state coordinate dalle motovedette di Guardia Costiera e Guardia di finanza. Solo un gruppo di 82 subsahariani è approdato direttamente a Cala Madonnina. Al momento sono 1.263 i migranti presenti all’hotspot. La prefettura ha varato un piano di trasferimenti che prevede il trasferimento di circa 500 migranti sulla nave quarantena Allegra.
La prima imbarcazione è arrivata a molo Madonnina poco prima della mezzanotte. A soccorrerla, a due miglia e mezzo da Lampedusa , una motovedetta della Capitaneria di porto.
A bordo c’erano 78 persone di varie nazionalità. Un’ora dopo è arrivato un barchino con 15 tunisini. Prima delle 2,30, una motovedetta della Guardia di finanza aveva intercettato a 4 miglia dalla costa un natante con a bordo 14 tunisini fra cui un minorenne. Alle 4 sono giunte altre 64 persone (cittadini tunisini) che erano a bordo di un’imbarcazione alla deriva e pochi minuti dopo altri sei loro connazionali tunisini che erano stati trasbordati dai soccorritori. All’alba, una motovedetta della Guardia di finanza ha sbarcato a molo Favarolo 94 migranti di diversa nazionalità. Erano stato soccorsi a 3 miglia a Sud di Lampedusa mentre si trovavano su un’imbarcazione di circa 10 metri che è stata sequestrata. E non si fermano le partenze dall’altra parte del Mediterraneo. Un totale di 575 migranti sono stati salvati al largo della costa occidentale della Libia nel Mar Mediterraneo in una settimana, fa sapere l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Iom). «La guardia costiera libica ha salvato 443 migranti tra il 27 ottobre e il 2 novembre e martedì mattina, altri 132 migranti sono stati intercettati nel Mediterraneo e riportati alla base navale di Tripoli”, si legge in un comunicato. L’organizzazione non ha specificato il luogo esatto del naufragio o la nazionalità dei migranti salvati. L’Italia punta nel frattempo a intensificare la collaborazione con la Tunisia per fermare il traffico di essere umani. Il 41% delle persone sbarcate sulle nostre coste da inizio anno proviene infatti dalla Tunisia. Nel corso del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica, il giorno dopo gli attentati di Vienna, il Viminale sottolinea che “per quanto concerne i controlli imposti da imprescindibili esigenze di sicurezza nazionale sui migranti irregolari che sbarcano in Italia, il Comitato ha valutato gli aspetti tecnici di un piano operativo, da concordare tra il governo italiano e quello tunisino, per l’intensificazione della collaborazione finalizzata al contrasto delle organizzazioni di trafficanti di esseri umani e dell’immigrazione irregolare”. (Daniela Fassini – Avvenire)