Centro Astalli: “non usiamo la pandemia per coprire i mali del mondo di cui siamo responsabili”

22 Ottobre 2020 – Roma – Ieri almeno 15 migranti sono annegati nel naufragio dell’imbarcazione sulla quale cercavano di raggiungere l’Europa. Il naufragio è avvenuto al largo della costa libica, all’altezza di Sabrata. I sopravvissuti sono stati tratti in salvo da pescatori. Sempre ieri, più di settanta profughi sono stati intercettati dalla Guardia costiera libica e riportati indietro in Libia. Il Centro Astalli esprime “cordoglio” per le vittime e allarme per coloro che sono stati riportati indietro, in un paese in cui corrono il serio pericolo di morire. Da giorni, nell’indifferenza totale dell’Europa, muoiono migranti in mare. In Libia imperversano scontri bellici e per i migranti si pratica la tortura sistematica e la detenzione illegale. P. Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli lancia un appello: “La pandemia va combattuta con ogni mezzo e con tutte le risorse a nostra disposizione, evitiamo di usarla come anestetizzante per i mali del mondo di cui dobbiamo sentirci responsabili e per cui urgono risposte”. Per il Centro Astalli “l’apertura di vie legali di ingresso è la soluzione che garantisce la sicurezza di chi chiede protezione e di chi accoglie. Evacuare immediatamente la Libia è atto di civiltà che i paesi UE possono compiere senza esporre la popolazione europea a rischi di contagio. Agire per salvare vite umane e garantire il rispetto dei diritti fondamentali è precisa responsabilità di Stati democratici che non si può derogare neanche ora, nell’emergenza che riguarda tutti”.

 

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