7 Settembre 2020 – Cagliari – « Mediterraneo, mare di meticciato e frontiera di pace”. Sarà il tema al centro della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato che si celebra a Cagliari il 26 e 27 settembre, in due momenti. Sabato 26 alle 17.30, al Lazzaretto di Sant’Elia un convegno che ha come relatori Oliviero Forti, della Caritas Italiana, che propone una relazione sul tema: « Immigrazione e Mediterraneo. Oltre la crisi», e mons. Francesco Cacucci, arcivescovo di Bari, che invece proporrà il tema «Mediterraneo, frontiera di pace», già presentato nell’incontro di Bari del 19-23 febbraio scorsi. Gli interventi saranno preceduti dai saluti dell’arcivescovo di Cagliari, mons. Giuseppe Baturi e dalle autorità civili ed istituzionali del territorio. L’incontro terminerà con la preghiera comunitaria, presieduta dal mons. Baturi, in memoria delle vittime nel Mediterraneo e omaggio floreale in mare.
Domenica 27 invece alle 11.30, nella basilica di Nostra Signora di Bonaria, la celebrazione eucaristica presieduta da mons. Francesco Cacucci e concelebrata dall’arcivescovo di Cagliari, mons. Giuseppe Baturi, alla quale sono state invitate le comunitàà etniche, le associazioni di volontariato, i volontari Caritas e Migrantes e gli insegnanti di religione.
Nel corso della due giorni, organizzata dall’Ufficio diocesano Migrantes e dalla Caritas, verrà anche presentato il Messaggio di papa Francesco per la Giornata mondiale: «Come Gesù Cristo, costretti a fuggire. Accogliere, proteggere, promuovere e integrare gli sfollati interni».
Un tema che se trova maggiore attinenza nei continenti di emigrazione, come Africa, Asia e America, in Europa viene declinato con quella necessaria attenzione di cui anche il conduttore televisivo, Piero Angela, ha parlato in una recente trasmissione.
Uno studio sul Dna degli antichi romani ha infatti mostrato come la capitale dell’Impero sia stato crocevia di etnie. Secondo quanto individuato dagli studiosi la varietà genetica presente a quei tempi a Roma era decisamente ampia: individui provenienti da Nord Africa, Vicino Oriente, e regioni del Mediterraneo europeo, sono il segno di un continuo spostamento da e verso la capitale dalle diverse parti dell’Impero. Una commistione di popoli che conferma come la mobilità sia da sempre una caratteristica dell’umanità: ieri come oggi, il Mediterraneo è luogo di incontro di popoli di diverse etnie, capaci di costruire ponti e dialogo.
Tema più che mai attuale quello dei migranti, alla luce della situazione dei giorni nostri. In particolare da tempo si registrano tragedie del mare, con decine di persone morte nel Mediterraneo, specie nel canale di Sicilia, così come è continuo l’afflusso di migranti che sbarcano nelle coste sud occidentali della Sardegna. Le rotte algerine e tunisine sono particolarmente battute e per questo occorre che l’Europa si faccia carico dei problemi che bloccano lo sviluppo dell’intero continente africano. La mobilità umana è parte della storia del mondo, come dimostrano gli studi presentati di recente. Occorre governare il fenomeno. (Migrantes Cagliari)