Associazioni: un giorno di digiuno, come segno di protesta contro l’indifferenza e di solidarietà con i migranti

27 Agosto 2020 –

Roma – – “Gridare tutta la nostra indignazione, metterci il nostro corpo e non solo la faccia, esigere un cambio di rotta dell’Italia e dell’Europa, complici delle stragi dei migranti, di fronte agli ennesimi crimini di omissione di soccorso! Non ci resta che questo, dopo le ultime tragedie del Mare Nostrum”. Lo scrivono i firmatari di una lettera-appello dopo l’ennesima strage avvenuta nel Mediterraneo con la morte di 45 persone, tra cui cinque bambini, la notte tra il 14 e il 15 agosto. Al naufragio del gommone partito dalla Libia sono scampate 36 persone: “Ai morti – si legge nel documento – si aggiunge la sorte dei sopravvissuti che, recuperati da un peschereccio, una volta portati sulla terraferma, sono stati trasferiti in un centro di detenzione libico, uno di quelli gestiti dal governo di Tripoli. Si tratterebbe, secondo le prime informazioni, di cittadini provenienti da Senegal, Mali, Ciad e Ghana”. Prosegue l’appello: “Subito dopo quella strage, in meno di una settimana, ne sono avvenute altre tre: il bilancio totale è di 100 morti e altre 160 persone sparite dopo aver preso il largo! Non possiamo restare a guardare e a contare senza muoverci! È gravissimo che sia proprio l’Italia a finanziare la guardia costiera libica. Il governo italiano continua nei fatti le politiche di respingimento dei migranti violando il diritto internazionale che prevede l’obbligo di accoglienza dei profughi che scappano da guerre e da violazioni di diritti umani. Inoltre l’Italia tiene ancora bloccate nei porti ben quattro navi che potrebbero salvare altri migranti”. I firmatari propongono due iniziative da attuare venerdì 28 agosto: un giorno di digiuno, come segno di protesta contro l’indifferenza e di solidarietà con i migranti, e una foto da condividere sui social con il proprio volto e un cartello con scritto “#esefossimonoiadaffogare?Adessobasta!”.

Tra i firmatari della lettera: Associazione Casa Amadou, Associazione Laudato si’, Centro Astalli, Ciac (Centro immigrazione asilo e cooperazione)
Cimi (Conferenza degli Istituti missionari italiani), Comitato 3 ottobre, Commissione Giustizia e Pace dei Missionari Comboniani, Comunità comboniana di Castelvolturno (Ce), Emmaus Italia, Fondazione Casa della carità (Angelo Abriani), Gim (Giovani impegno missionario), Gruppo Abele, Libera, Nigrizia, ResQ-People Saving People, Suam (Segretariato unitario animazione missionaria degli Istituti missionari).

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