31 Luglio 2020 – Roma – Il Ministero del Lavoro pubblica oggi dati sulla presenza dei migranti nelle città metropolitane, curati dalla Direzione Generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione con ANPAL Servizi S.p.A, aggiornati al 1° gennaio 2019. Si tratta di nove approfondimenti su altrettante città e una sintesi comparativa dedicata alle 14 città metropolitane d’Italia.
La distribuzione sul territorio nazionale dei 3.717.406 cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti mostra che Milano e Roma sono le Città metropolitane che accolgono il maggior numero di regolarmente soggiornanti in Italia (rispettivamente il 12,3% e il 9,4%). Seguono Torino, Firenze, Napoli e Bologna con percentuali tra il 3% ed il 2,2%, mentre nelle altre Città metropolitane si trova meno del 2% dei cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti al 1° gennaio 2019. Milano risulta prima anche per incidenza, tra i residenti, dei cittadini non comunitari: su 100 persone iscritte in anagrafe, 12 provengono da un Paese non UE. Seguono Firenze (10,1%), Bologna (8,6%) e Roma e Genova (7,4%). Catania, Palermo e Bari fanno rilevare la minore incidenza.
Rispetto ai processi di stabilizzazione delle presenze, la quota di lungosoggiornanti sul totale dei cittadini migranti regolarmente presenti è massima a Venezia (74,9%), Genova (65,4%) e Firenze(62,3%), risultando nelle altre Città metropolitane inferiore alla media nazionale (62,3%). In relazione alle acquisizioni di cittadinanza le Città che accolgono un maggior numero di neocittadini italiani sono invece Milano, Roma e Torino, con rispettivamente 7.630, 5.588 e 3.770 acquisizioni.
Tra i cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti si rileva un equilibrio di genere quasi perfetto (uomini 51,7%, donne 48,3%), ma in alcune Città metropolitane, in particolare in quelle del Sud e delle Isole, la composizione di genere della popolazione migrante appare meno equilibrata. L’incidenza dei minori, pari al 21,8% dei regolarmente soggiornanti al livello nazionale, è massima a Venezia, Milano, Torino e Bologna (rispettivamente 23%, 22,6%, 22% e 21,9%), mentre risulta minima a Napoli, Cagliari, Roma e Reggio Calabria (rispettivamente 14,1%, 15,3%, 16,1% e 17,3%).
La quota di occupati – rilevano i dati – sulla popolazione non comunitaria oscilla da un minimo del 48,5% rilevato a Bari, ad un massimo di 69,8% dell’area metropolitana di Milano. In relazione al tasso di disoccupazione, che nel 2019 si attesta a 13,9% per i non comunitari, si rilevano valori minimi a Milano e Bologna (9%) e massimi a Bari (23,1%); infine, relativamente al tasso di inattività, i valori più bassi si registrano a Firenze (22,2%) mentre il più elevato a Bari (37%).
Roma, Milano e Napoli sono le Città metropolitane che ospitano il maggiore numero di imprese individuali a titolarità non comunitaria (rispettivamente 38.329, 33.545 e 20.565), mentre Milano, Firenze e Roma sono quelle in cui si registra la maggiore incidenza di cittadini non comunitari tra i titolari di imprese individuali.
Per quanto riguarda le rimesse, Roma, Milano e Napoli sono le prime Città metropolitane per importi inviati all’estero, con rispettivamente 663, 640 e 228 milioni di euro inviati nel 2018, mentre in coda alla classifica si posizionano Città delle Isole (Cagliari e Messina) e del Sud (Reggio Calabria).