20 Maggio 2020 –
Roma – Mentre esce il rapporto annuale del Centro Astalli, presentato questa mattina – il mondo è attraversato da una gravissima crisi sanitaria che mette in discussione stili di vita, relazioni e visione del futuro. Il rapporto descrive un anno, il 2019, al fianco di oltre 20mila rifugiati e richiedenti asilo, con dati sui servizi offerti e su nazionalità e status. E mostra come le politiche migratorie, “restrittive, di chiusura – se non addirittura discriminatorie” – che hanno caratterizzato l’ultimo anno, acuiscono precarietà di vita, esclusione e irregolarità. Il quadro che ne emerge dice quanto oggi sia alto il prezzo da pagare in termini di sicurezza sociale per non aver investito in protezione, accoglienza e integrazione dei migranti, denuncia il Centro Astalli.
Il Rapporto si presenta come uno strumento per capire quali sono le principali nazionalità dei rifugiati che giungono in Italia per chiedere asilo; quali le difficoltà che incontrano nel percorso per il riconoscimento della protezione e per l’accesso all’accoglienza o a percorsi di integrazione e descrive il Centro Astalli come una realtà che, grazie agli oltre 500 volontari che operano nelle sue 7 sedi territoriali (Roma, Catania, Palermo, Vicenza, Trento, Padova, Napoli), si adegua e si adatta ai mutamenti sociali e legislativi di un Paese che fa fatica a dare “la dovuta assistenza a chi, in fuga da guerre e persecuzioni, cerca di giungere in Italia”.
Ad arricchire la pubblicazione di quest’anno un inserto “Rifugiati: ai confini dell’umanità” con le foto di Francesco Malavolta. Un racconto fatto di immagini di migranti lungo le rotte del Mediterraneo: salvataggi in mare, fatica, viaggi in cerca di salvezza di uomini e donne che ci portano in dono il coraggio e la speranza in un futuro insieme. Le foto sono commentate da Alessandro Bergonzoni, Melania Mazzucco, Luciano Manicardi.