Cgie: sostegno per i connazionali che rientrano

27 Aprile 2020 – Roma – In molti paesi alla crisi sanitaria si sta aggiungendo anche la fragilità dei sistemi sociali, che “non garantiscono assistenza e ammortizzatori sociali agli immigrati, per queste ragioni occorrerà considerare il massiccio rientro forzato in Italia di nostri connazionali”. A dirlo, in una nota, è il segretario generale del Cgie (Consiglio Generale degli Italiani all’estero), Michele Schiavone, che chiede al Governo, per “scongiurare un’ulteriore emergenza”, di individuare strumenti legislativi e finanziari a sostegno del loro inserimento nel mondo del lavoro e delle misure di accompagnamento per la loro integrazione iniziale nella “ritrovata società d’origine”. Occorrerà “cambiare i paradigmi per valorizzare e rendere protagonisti chi è residente all’estero in forma stabile e – dice Schiavone – coinvolgerli nei progetti culturali, economici e commerciali, sociali e della comunicazione verso l’estero”.

Il Cgie chiede anche di “scongelare gradualmente le clausole restrittive che bloccano la mobilità delle persone per permettere, anche ai nostri connazionali residenti all’estero, di rientrare in Italia per rivedere i parenti e curare i loro interessi”.

R.I.

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