Le giuste parole

1 Aprile 2020 – Roma – “Oggi vorrei che pregassimo per tutti coloro che lavorano nei media, che lavorano per comunicare, oggi, perché la gente non si trovi tanto isolata; per l’educazione dei bambini, per l’informazione, per aiutare a sopportare questo tempo di chiusura”. Le parole di Papa Francesco nell’introdurre la Messa di questa mattina a Casa Santa Marta non sono un pensiero di vicinanza estemporanea, ma un invito a farsi prossimi a chi, in questo tempo di prova, ha la responsabilità del comunicare. E l’invito passa attraverso la preghiera, che è anzitutto dialogo, relazione personale con Dio, ritmata dal silenzio che apre all’incontro. C’è un riconoscimento implicito della funzione sociale dei mass media, chiamati ad essere compagni di viaggio, rispettando le regole etiche e deontologiche. Il riferimento costante deve essere chi vive la solitudine e trova un riferimento, nelle varie proposte, per “sopportare questo tempo di chiusura”. Per questo è importante recuperare i temi della comunicazione. Con una richiesta implicita: non servono tante parole, ma le giuste parole.

Vincenzo​ Corrado

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