Scalabriniane: “la nostra internazionalità e interculturalità ci interpella a vivere nel rispetto e nella comunione delle differenze”

3 Febbraio 2020 – Roma – “La vocazione è un dono ricevuto da Dio e deve propagarsi ed ‘esplodere’ in un inno di gioia pasquale, di gratitudine nello spirito del Magnificat. Consacrate per la missione con i migranti e i rifugiati, siamo chiamate ad essere testimoni di speranza e della misericordia di Dio, attraverso l’accoglienza, la protezione, la promozione e l’integrazione”. E’ quanto dichiara in una nota suor Neusa de Fatima Mariano, superiora generale delle suore missionarie di San Carlo Borromeo/Scalabriniane, per l’occasione della Giornata mondiale della vita consacrata che i è celebrata ieri. “La nostra internazionalità e interculturalità – spiega – ci interpella costantemente a vivere nel rispetto e nella comunione delle differenze, sempre più evidenti anche tra le ‘gioventù’ odierne. Sarà questo il modo più intenso per vivere in profondità il giubileo dei 125 anni di fondazione della nostra Congregazione, confermate nella speranza che la bellezza del vissuto della nostra vocazione religiosa scalabriniana, ci rende persone felici che attraggono nuove vocazioni”. Per suor Neusa, “siamo invitate ad essere mediatrici di un annuncio vocazionale autentico, creativo ed efficace, impegnate a risvegliare vocazioni per il servizio nella Chiesa e all’umanità e, insieme, consolidare personalmente e comunitariamente la cultura vocazionale. Guardiamo a Maria, modello di consacrazione”.

 

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