Card. Bassetti: il dialogo e l’incontro sono la chiave fondamentale per evitare equivoci e conflitti

13 Dicembre 2019 – Messina – “Incontro agli uomini. Il futuro del Mediterraneo” è il titolo della prolusione che il Cardinale Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, terrà oggi pomeriggio alle 16 nell’aula magna dell’Istituto teologico “S. Tommaso” di Messina, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico. La CEI dal 19 al 23 febbraio 2020 promuove a Bari un incontro di riflessione e spiritualità sul tema “Mediterraneo, frontiera di pace”, al quale parteciperà anche Papa Francesco insieme a vescovi e patriarchi cattolici dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. “Il mare è, prima di tutto, un luogo di incontro, di comunicazione e non un confine. Il Mediterraneo, nonostante una storia segnata da conflitti, è anche questo: è il mare della ‘triplice famiglia di Abramo’. È un mare che ha generato cultura e commerci, attraverso il quale si è trasmesso il cristianesimo, che pertanto unisce e non divide. Questa è la sfida dell’incontro di Bari”, ha detto il porporato in una intervista pubblicata oggi da Gazzetta del Sud. Rispondendo ad una domanda il card. Bassetto ha sottolineato che “tutti i poveri, quelli che vivono accanto a noi e quelli forestieri di cui non sappiamo nulla, appartengono alla Chiesa ‘per diritto evangelico’, come disse Paolo VI al Concilio Vaticano II. Oggi siamo invitati a guardare nella direzione indicata dalla Laudato si’ nella quale il Papa afferma che ‘la terra ci precede e ci è stata data’, noi siamo solo i custodi di un dono in cui ‘Egli è presente nel più intimo di ogni cosa”. Per questo alla volontà di potenza occorre sostituire la vocazione del custodire; alla pretesa di dominio sul mondo e sugli uomini, occorre sostituire la vocazione al dialogo, alla pace e alla giustizia”. Parlando poi del tema religioni e immigrazione ha sottolineato che “a causa delle migrazioni il dialogo con le altre religioni è ancora più urgente e doveroso. Il dialogo e l’incontro sono la chiave fondamentale per evitare equivoci e conflitti, e anche per capire le necessità e le urgenze dei migranti” (R.I.)

 

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