Don Bignami: le comunità cristiane “facciano passi per incontrare i rifugiati

5 Giugno 2019 – Roma – “Ogni occasione per riflettere sulla dignità della persona umana è la benvenuta. Ce ne fossero! La Giornata del 20 giugno potrebbe diventare un momento prezioso di riflessione, di preghiera, di sensibilizzazione, ma soprattutto di incontro”. Lo afferma oggi don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio Nazionale per i problemi sociali e il lavoro della CEI, in una intervista pubblicata sul sito della Campagna “Liberi di Partire, Liberi di restare”, parlando della Giornata Onu per i rifugiati promossa dall’Onu e che si celebra il 20 giugno. Per il sacerdote sarebbe auspicabile che le comunità cristiane “facciano passi per incontrare i rifugiati, per ascoltare le loro storie, per valorizzare la loro presenza. Tra l’altro, molti sono cristiani e potrebbero rigenerare dal di dentro le nostre comunità. Un po’ come si è evidenziato nella bella iniziativa del Sinodo Minore promosso dalla diocesi di Milano”. Parlando poi del Mediterraneo don Bignami sottolinea che  il Mediterraneo è “da sempre un territorio di confine, luogo di traffici, commerci e spostamenti. Niente di nuovo, sotto il sole. Nuova è invece l’ideologia che ne ha fatto un mare di morte, cimitero per centinaia di esseri umani… Quello che più rattrista è che oggi sembrano messe in discussioni le leggi fondamentali del vivere umano, come ad esempio i salvataggi in mare. È parte del vissuto marinaio, un’applicazione della legge morale naturale… eppure appare contestata. Ha ragione lo slogan: ‘Restiamo umani’!”.

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