Roma – Un’assise “unica nel suo genere” tra i Vescovi cattolici dei Paesi che si affacciano sul Mare Nostrum”. Così il Card. Gualtiero Bassetti, Presidente della CEI, parla dell’Incontro di riflessione e spiritualità per la pace nel Mediterraneo che si svolgerà a Bari nel febbraio prossimo su iniziativa della Chiesa italiana.
Il porporato ha aperto, questo pomeriggio il Consiglio Episcopale Permanente della CEI che all’ordine del giorno una riflessione in vista dell’Assemblea Generale ordinaria (Roma, 20-23 maggio), che sarà dedicata a Modalità e strumenti per una nuova presenza missionaria e quindi un confronto sugli Orientamenti pastorali della Chiesa in Italia. Per il card. l’incontro di Bari sarà basato “sull’ascolto e sul discernimento comunitario, che, valorizzando la sinodalità, si prefigge di compiere un passo verso la promozione di una cultura del dialogo e della pace, per un futuro dell’Italia, dell’Europa, dell’intero bacino mediterraneo.
Nella sua introduzione il Card. Bassetti si è soffermato sul tema della sinodalità che – ha detto, “non è un vestito esteriore”: “sorge dal basso”, “inizia dall’ascolto, dove ciascuno ha qualcosa da imparare dall’altro, nella volontà di mettersi in sintonia, di accogliersi reciprocamente. Traspare nel linguaggio e nel comportamento, nelle relazioni, nelle scelte, nel modo ordinario di vivere. È generativa la sinodalità. Avvicina – ha aggiunto – la realtà nella disponibilità ad apprendere e coinvolgersi”. La sinodalità – ha quindi detto – è “una proposta che sentiamo di poter e dover fare anche alla società, a una società slabbrata come la nostra. Non è certo sinodale la modalità con cui la comunicazione viene spesso usata per accendere gli animi, screditare e far prevalere le paure, arrivando a identificare nell’altro non un fratello, ma un nemico. Quanta distanza dal dialogo che abbiamo visto in atto in questi giorni con la visita del Santo Padre in Marocco…”. Purtroppo – è ancora il cardinale a parlare – “quando manca questo sguardo, riusciamo a dividerci su tutto, a contrapporre le piazze”. (R.Iaria)