Mons. Milito: “evitare il ripetersi di morti” come quella della baraccopoli di San Ferdinando

Oppido Mamertina – “Il 2018 si è aperto e va chiudendosi, purtroppo, con due morti causa incendio nella tendopoli di San Ferdinando”. Lo ha scritto ieri in un messaggio ai parroci e ai fedeli della diocesi il vescovo di Oppido Mamertina-Palmi, Mons. Francesco Milito, dopo la morte nel rogo divampato nella notte fra sabato e domenica nella baraccopoli di San Ferdinando. A morire, questa volta, Jaith Suruwa, 18enne migrante del Gambia. “Un fratello vittima di un fuoco che l’ha portato alla morte. Ancora una volta – scrive il presule nel messaggio – restiamo colpiti da queste tragiche e improvvise notizie. Non possiamo rimanere indifferenti, la nostra comunità ecclesiale deve pregare per questi fratelli e queste sorelle”.  Da qui l’invito a tutti i parroci in questo inizio di Avvento a ricordare nelle sante Messe Jait Suruwa, detto Cisse per “affidare la sua anima a Dio – che è nato nel gelo e nel freddo di una ‘baracca’ dell’epoca; e per tutti i migranti e questi amici più poveri che si ritrovano ad essere ‘invisibili’ in questa nostra società e perché si faccia tutto quello che è possibile per evitare il ripetersi di queste morti”. (R. Iaria)