Palermo – La Conferenza Episcopale Siciliana parlando del tema migrazioni ribadisce “con forza e chiarezza il diritto alla vita, al rispetto della dignità umana e all’integrità fisica, conforme alla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino e alla nostra Costituzione repubblicana”. I presuli, si legge nel comunicato finale della sessione autunnale della Cesi, sottolineano che migranti sono “per tutti persone umane, per noi cristiani sono fratelli”. Per questo è urgente “che si attivino in ciascuno di noi e in particolare nelle comunità cristiane nuovi sentimenti di empatia e di immedesimazione, in nome della comune umanità, vincendo ogni indifferenza nei confronti di chi vive il disagio dell’esclusione sociale o condizioni di ingiustizie e di pericolo di qualsiasi natura”.
“Siamo consapevoli – scrivono i vescovi siciliani – delle difficoltà oggettive a cercare e trovare soluzioni politiche soddisfacenti rispetto alla complessità della situazione creatasi con un fenomeno migratorio sempre più dilagante. Ma siamo altresì convinti che le soluzioni da trovare devono essere espressione di quella pietas che è costitutiva del nostro umanesimo e che si traduce in accoglienza, soccorso e solidarietà, nomi vecchi e nuovi della pace”. I vescovi rivolgono quindi un “pensiero affettuoso” e un “ringraziamento” alle famiglie siciliane che, “da un lato, sono alle prese con le difficoltà lavorative dei loro figli e dall’altro sono le prime protagoniste nell’accogliere persone bisognose” e ribadiscono che “l’accoglienza nella legalità e la prossimità restano vie obbligate della pratica del Vangelo”. (Raffaele Iaria)