Como – “Sono sereno, continuiamo a lavorare fedeli ai verbi suggeriti da Papa Francesco: accogliere, proteggere, promuovere e integrare”. Contattato da “Il Settimanale” della diocesi di Como don Giusto Della Valle non aggiunge altro quando gli viene chiesto un commento sullo striscione con la scritta “Don (in)Giusto si occupi di Chiesa e non di politica” affisso all’esterno dell’oratorio di Rebbio. “Non vale la pena dare ulteriore visibilità a gesti di questo tipo”, ha chiosato il sacerdote. Don Giusto, per 12 anni fidei donum nella missione diocesana in Camerun prima di essere nominato parroco di Rebbio nel 2011, va avanti in silenzio.
L’azione si ricollega – spiega il giornale della diocesi lombarda – ad alcune dichiarazioni di don Della Valle dopo l’annuncio della chiusura del Centro migranti di Como, intervento nel quale il prete chiedeva al volontariato di impegnarsi nell’accoglienza con tutti i mezzi possibili.
Intanto la città si sta mobilitando per esprimere solidarietà al sacerdote, che, da tempo, senza convenzioni, “sostenuto dalla provvidenza e dalla generosità di tante persone di buona volontà» – come è solito dire a chi gli chiede come fa –, ha aperto le porte dell’Oratorio e della sua casa ai migranti e quotidianamente sostiene famiglie in difficoltà e senza tetto, affrontando le difficoltà dell’integrazione e della convivenza con le situazioni di fragilità”. Molti anche i messaggi di solidarietà delle associazioni cattoliche del territorio.