Cinesi in Italia: la festa della Luna a Reggio Emilia

Reggio Emilia – La festa di metà autunno (cinese tradizionale:中秋节, Zhōngqiūjié), conosciuta anche con i nomi di Festa della Luna, Festa delle Torte Lunari o Festa Zhongqiu, è una festività celebrata dai popoli cinese e vietnamita secondo il calendario lunare. La festa di metà autunno è una delle festività più importanti del calendario cinese, subito dopo la Festa di Primavera (o capodanno cinese) ed il solstizio d’inverno.

La prima descrizione della Festa pervenutaci è contenuta nei Riti di Zhou, una raccolta di rituali databile alla dinastia Zhou occidentale, scritta circa 3.000 anni fa. Pare, tuttavia, che la celebrazione sia divenuta massimamente popolare durante i primi anni della dinastia Tang. La Festa viene celebrata il quindicesimo giorno dell’ottavo mese del calendario cinese, che secondo il calendario gregoriano cade tra la seconda metà di settembre ed i primi giorni di ottobre, in un periodo piuttosto vicino all’equinozio d’autunno.

Sin dalla metà degli anni Ottanta, in Cina si è diffusa la tendenza di celebrare la festa di metà autunno organizzando delle grigliate all’aperto con famiglia ed amici. Si pensa che questa tendenza sia riconducibile all’incremento del potere delle compagnie commerciali, sebbene la leggenda voglia che le persone si sentano più affamate guardando la luna piena, e che dunque la voglia di mangiare all’aperto sia dovuto all’impulso della luna. Le torte lunari hanno la medesima forma rotonda di quelle della Cina continentale, tuttavia sono più piccole ed hanno ripieni meno elaborati.

Quest’anno a Reggio Emilia, il cappellano cinese don Pietro Sun ha organizzato la festa della luna per i cinesi, sabato 22 settembre presso la parrocchia S. Francesco da Paola. Durante la festa, si è spiegata ai giovani la sua  storia, si sono fatti giochi, si è cantato e ballato danze. Don Pietro Sun ha fatto gli auguri a tutti e ha detto: “Stiamo facendo la festa per condividere la gioia della comunione famigliare, anche per evangelizzare il mio popolo, regalando la Bibbia e i libri di catechesi per seminare la speranza e gioia evangelica. Preghiamo assieme che il Signore ci benedica perché questi semi possano dare i frutti presto. Grazie di cuore a tutti e in particolare agli italiani che mi aiutano”, ha concluso il cappellano.