Beauty riposerà nel campo dei Marchesi di Barolo

Torino – Sarà Beauty, la giovane mamma nigeriana morta di parto il 15 marzo scorso al Sant’Anna di Torino, la prima donna ad essere seppellita nella cappella dei Marchesi Giulia e Tancredi Falletti di Barolo nel cimitero monumentale di Torino. Lo stabilisce la delibera votata all’unanimità dal Consiglio di amministrazione dell’Opera Barolo firmata dal presidente, mons. Cesare Nosiglia, datata 18 luglio e subito recepita dal sindaco Chiara Appendino e dall’assessore ai Servizi cimiteriali del Comune Marco Giusta.

Il documento, redatto sulla base di una relazione di Arturo Soprano, presidente del Presidio per la legalità, la trasparenza e l’efficienza amministrativa del Comune e consigliere dell’Opera Barolo, precisa che «la Tomba, nicchione n.197 presso il Cimitero monumentale di Torino sia riservata all’inumazione di persone non abbienti, prive di parenti o affini, decedute nel territorio della Città di Torino o ivi residenti in vita, senza alcuna distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali». I resti delle persone da destinare alla tomba dei Marchesi saranno «di volta in volta segnalate dall’Opera Barolo all’Ufficio funerali comunale» e saranno inumate «a cura e spese dell’Opera».

La destinazione della Tomba Barolo alla sepoltura delle spoglie mortali «dei più sfortunati nella loro vita terrena», si legge ancora nella delibera, «costituisce un’ulteriore testimonianza di volontà di offrire accoglienza ai diseredati e di rispettare la dignità di ogni Uomo, nell’esempio che ci è stato tramandato dai Marchesi di Barolo e che ha caratterizzato la loro vita». Del resto era stato proprio l’Arcivescovo, all’indomani della morte della povera Beauty, a proporre che la donna nigeriana fosse sepolta nella tomba vuota dei marchesi, che non ebbero figli: il nicchione 197 del cimitero monumentale era stato dato nel 1834 in concessione al marchese Falletti di Barolo «per sé e i suoi successori» ma nel 2013 la salma di Tancredi fu trasferita accanto a quella della moglie nella parrocchia di Santa Giulia.

Ora che è stata formulata una delibera dell’Opera e c’è il nulla osta dell’amministrazione, il desiderio di mons. Nosiglia  di seppellire la mamma nigeriana nella tomba dei marchesi verrà realizzato: il Comune di Torino conferma che «appena verranno definite le modalità di presentazione del progetto di lottizzazione dell’area a sterro della sepoltura Barolo la salma di Beauty sarà traferita dal cimitero Parco, dove è stata sepolta, al Cimitero di corso Novara nella Tomba di Tancredi e Giulia.  «La traslazione della salma avverrà intorno alla seconda metà di settembre, con una cerimonia cui saranno presenti le autorità cittadine e con una Messa officiata dall’Arcivescovo».

«Questa vicenda» commenta Arturo Soprano, presidente emerito della corte d’Appello di Torino, «è un grande segno nel solco del carisma dei Marchesi che continua nelle attività dell’Opera Barolo in questa città famosa nel mondo per i santi sociali, per la sua disponibilità all’accoglienza e alla vicinanza a quanti hanno sofferto e soffrono nell’estremo bisogno. E ancor più in un momento storico come questo, dove c’è bisogno di gesti di umanità e di tolleranza nei confronti di quanti sono costretti a lasciare le loro terre in fiamme per le guerre o per cercare condizioni di vita migliori per i propri figli. Torino, grazie alle sollecitazioni del nostro Arcivescovo, dell’cda dell’Opera Barolo e all’attenzione a questo progetto da parte del sindaco Appendino e dell’assessore Giusta si dimostra ancora una volta città solidale».

«La gara di prossimità e di affetto e anche di disponibilità concrete a rispondere alle necessità di Beauty e di Destiny e del loro bambino, da parte delle Istituzioni, del Sant’Anna, della diocesi, dell’Opera Barolo e di diverse realtà civili e religiose, di semplici cittadini e fedeli che hanno circondato questa famiglia, mi conforta: sono orgoglioso di Torino e della sua gente, perché hanno dimostrato quanto siano importanti e concrete l’umanità e la solidarietà civile, religiosa e sociale che li animano». Erano queste le parole di mons. Nosiglia pronunciate sabato sabato 7 aprile scorso al santuario della Consolata, durante la messa di sepoltura di Beauty Balogun, morta il 23 marzo per un linfoma dopo aver partorito il piccolo Israel all’ospedale Sant’Anna. Beauty e il marito Destiny, immigrati irregolari che cercavano di raggiungere alcuni parenti in Francia per dare un futuro al loro bambino furono fermati dalla gendarmeria francese al confine di Bardonecchia: viste le gravi condizioni di salute, Beuty fu ricoverata al Sant’Anna dove morì dopo aver dato alla luce il figlioletto.

Ora «ultima fra gli ultimi» sarà seppellita in una tomba gentilizia a significare che di fronte alla morte siamo tutti uguali, clandestini, diseredati o nobiluomini. (Maria Lomunno)