Milano – «Quest’anno è uno dei più letali». L’OIM, l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, lancia l’allarme sul ‘cimitero Mediterraneo’. Sono oltre 1.500 i migranti morti in mare da gennaio mentre tentavano di raggiungere l’Europa. Nonostante le vittime siano in calo (1.504 tra uomini, donne e bambini, contro i 2.401 dei primi 7 mesi del 2017) il 2018 resta uno dei più letali, sottolinea l’organizzazione, se si considera che «si sono registrate meno traversate». La rotta più pericolosa rimane quella del Mediterraneo centrale, diretta verso l’Italia e Malta, con 1.111 morti, ma sono in vertiginoso aumento coloro che annegano tentando di raggiungere la Spagna attraverso il Mediterraneo occidentale, nuova via preferenziale per i trafficanti: 304 morti contro i 124 dell’anno scorso.
Nel 2018 gli arrivi di migranti in Spagna (20.992 dall’inizio dell’anno) hanno superato quelli in Italia (18.130). Un trend già evidenziato nei mesi scorsi. Ad oggi poco più del 38% di tutti i migranti via mare è arrivato attraverso la rotta del Mediterraneo occidentale, il cui volume migratorio – sottolinea l’ OIM – è più che triplicato rispetto ai primi sette mesi del 2017.
Dal primo gennaio al 25 luglio, sono stati 55.001 i migranti e rifugiati entrati in Europa via mare: si tratta di circa la metà rispetto ai 111.753 arrivi dello stesso periodo 2017. Le nuove politiche europee, con la chiusura dei porti italiani alle Ong impegnate a salvare i migranti che partono dalla Libia ha spostato le rotte di chi cerca un nuovo futuro in Europa. Gli arrivi in Spagna oramai superano regolarmente quelli dell’Italia. La maggior parte tenta il salto nello Stretto di Gibilterra, in quella lingua di mare presa d’assalto con piccoli barchini e gommoni. Altri tentano anche traversate più lunghe. Per non dire di quanti ogni giorno provano a superare le barriere killer di Ceuta e Melilla, le due enclave spagnole nel Maghreb, protette da un groviglio di filo metallico affilato in modo da ferire i migranti che provano a saltare, come i 600 che nei giorni scorsi sono riusciti a forzare il blocco a prezzo di serie ferite su tutto il corpo. (Avvenire)