Palermo: la fede oltre ogni confine

Palermo – Don Giuseppe Graziano ha aperto la chiesa ai giovani migranti. «Ho spalancato le porte e pure le finestre» dice sorridendo, mentre organizza gli ultimi dettagli di una celebrazione che ha coinvolto non solo la parrocchia, ma l’intero paese in una notte di Pasqua da ricordare. Il loro Raymond, giunto dalla Nigeria un paio d’anni, è stato “adottato” dalla parrocchia e sabato notte è entrato a far parte della Chiesa cattolica. Un’emozione condivisa con un altro giovane, Samuele Cognato. Per entrambi l’arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice, ha autorizzato che i sacramenti dell’Iniziazione cristiana venissero amministrati durante la Veglia pasquale, ma non in Cattedrale assieme agli altri, bensì nella comunità che li ha cresciuti e amati, Maria Ss. del Carmelo a Bolognetta. Sono due dei dieci catecumeni dell’arcidiocesi palermitana, tutti seguiti dal servizio catecumenale diocesano guidato dal diacono Giovanni Di Simone. La storia di Raymond Friday è speciale. Questo giovane venuto dall’Africa ha oggi 19 anni, ma la sua vita si intreccia con il piccolo Comune di 4 mila abitanti quando viene accolto in una comunità per minori stranieri. «Per questi ragazzi arrivati con i barconi la canonica è diventata la loro casa – racconta don Graziano – Due li hanno dati in affido a me, uno è proprio Raymond, che aveva frequentato sempre la Chiesa cattolica anche in Nigeria, ma mai ricevuto i sacramenti ». E anche Raymond lascia trasparire la gioia. «Mi sento vicino a Dio. Ho cominciato due anni fa questo cammino, sono felice». Un’altra storia particolare è quella di Karim Abdelali, che adesso ha preso il nome di Alessandro, che si è preparato nella parrocchia di Santa Chiara alle Stimmate di Palermo, e che in Cattedrale è diventato cristiano. Di padre tunisino, ma di madre italiana evangelica, Karim Alessandro, 22 anni, ha sempre frequentato oratorio e doposcuola in varie parrocchie. Il suo cammino verso il catecumenato è stato, quindi, naturale, aiutato anche dalla fede cattolica della fidanzata. (A. Turrisi)