Milano – “Una battaglia giudiziaria da continuare per sostenere il diritto dei rom alla casa». Così Casa della Carità e Sicet, il sindacato inquilini della Cisl, si sono espresse, in una nota, «in merito alla recente sentenza con cui il Tar della Lombardia ha rigettato il ricorso presentato da N.H., ex residente del campo rom di via Idro, la quale chiedeva che il provvedimento di sgombero dell’insediamento, dove abitava regolarmente dal 1996, fosse equiparato allo sfratto in termini di punteggio per l’assegnazione della casa popolare». Per Casa della Carità e Sicet (che hanno supportato il ricorso assieme a European Roma Rights Centre) la sentenza rappresenta «uno stop all’effettivo superamento dei campi e ad una reale inclusione sociale e abitativa dei rom», sancita anche dalle linee guida «approvate nel 2012 dalla giunta Pisapia ». Invece, l’equiparazione allo sfratto dello sgombero da un campo regolare – com’era quello di via Idro, campo comunale autorizzato, chiuso nel 2016 – «rappresenterebbe uno strumento importante per promuovere l’inclusione».