Roma – L’ “avventura Europa” è ufficialmente iniziata 60 anni fa con il Trattato di Roma. La Francia, la Repubblica Federale della Germania, l’Italia e i Paesi del Benelux il 25 marzo del 1957 hanno firmato un insieme di contratti, “le fondamenta di un’unione sempre più stretta tra i popoli europei” (Preambolo del Trattato).
Oggi, come allora, sta al centro la città di Roma, dove sabato 25 marzo si incontreranno i capi di Stato dell’Europa per dare un segno di unità e per rafforzare anche in tal modo il continente.
In questi giorni Roma è punto di incontro per tante attività che esprimono – nonostante tutte le sfide – un “Sì” all’Europa. Anche Insieme per l’Europa si unisce attorno ad una preghiera ecumenica ed internazionale domani sera alle ore 19.30 nella Basilica dei XII Apostoli nel centro della città. Rappresentanti della chiesa e della politica hanno già confermato la loro presenza, tra l’altro il Card. Kurt Koch, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, il vescovo Mons. Nunzio Galantino, Segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana, Mons. Siluan, metropolita della Chiesa rumena-ortodossa in Italia, Heiner Bludau, decano della Chiesa evangelica luterana in Italia, Andrea Riccardi, storico e fondatore della Comunità di Sant’Egidio, Gerhard Pross, moderatore di Insieme per l’Europa, Markku Markkula, Presidente del Comitato Europeo delle Regioni, insieme ad una delegazione. La celebrazione ha la durata di un’ora ed è accompagnata musicalmente da un coro composto da membri di vari Movimenti e Comunità e da un coro ortodosso rumeno.
Quest’iniziativa di Insieme per l’Europa lega in questi giorni particolarmente 50 città (da Lisbona a Szeged, da Bruxelles a Matera, da Parigi a Lubiana). L’obiettivo della catena europea di preghiere sta nel far vedere al mondo che la fraternità e l’unità – nonostante le differenze culturali e confessionali – sono possibili. Ad Insieme per l’Europa, aderiscono più di 300 Comunità e Movimenti cristiani