Roma – È aumentato del 27% il numero dei migranti morti nel mondo. Lo confermano i dati resi noti dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM). Le vittime sono state 7.763. Un numero «aumentato significativamente in molte regioni del mondo», tra cui il Mediterraneo, il Medioriente, il nord Africa e l’America Latina, secondo quanto spiega il direttore del Centro di analisi dei dati globali sull’immigrazione, Frank Laczko. Nel dettaglio, nel 2016 oltre 5.085 persone sono morte nel Mediterraneo, circa il 34% in più delle 3.784 vittime del 2015. Un aumento che si è verificato nonostante «il maggior sforzo nella ricerca e nel soccorso» dei migranti.
I dati raccolti dall’organizzazione delle Nazioni Unite per i migranti, mostrano che più di 5.085 migranti sono morti nel Mediterraneo nel 2016, con una crescita del 34% rispetto ai 3.784 registrati nel 2015. Una strage i cui esiti sono peggiorati nonostante i maggiori sforzi nelle operazioni di ricerca e salvataggio. «L’aumento di incidenti mortali lungo la rotta del Mediterraneo centrale è impressionante», il più alto dal 2014, osserva l’OIM.
Altre cattive notizie arrivano sulla situazione nei Centri di identificazione. «Mediamente soltanto la metà dei cittadini stranieri irregolari che transitano nei Cie viene effettivamente rimpatriato». E a 10 anni dagli esiti della commissione De Mistura, le criticità riscontrate nei 4 Cie attivi in Italia nel corso delle visite effettuate dal Garante delle persone detenute e private della libertà «si ripropongono sostanzialmente simili» per le presenza di soggetti diversissimi tra loro, per le questioni di ordine pubblico, la condizione umana e sociale e per le problematicità strutturali e organizzative. La Relazione del Garante sarà presentata oggi al Parlamento. (N.S.)