Mons. Suetta: “se si comincia con uno stato d’emergenza, difficile giungere alla normalità”

Ventimiglia – “Nei prossimi mesi ci aspettiamo una nuova ondata migratoria. D’altro canto, le statistiche dicono che i numeri di quest’anno saranno più che doppi rispetto al 2016. Bisogna farsi trovare pronti: se si comincia con uno stato d’emergenza, poi sarà difficile raggiungere la normalità”. Così Mons. Antonio Suetta, vescovo di Ventimiglia-Sanremo, commenta al Sir la nuova allerta a Ventimiglia, con il sindaco che ha disposto la disinfestazione dell’area esterna alla stazione ferroviaria, utilizzata come bivacco e per le necessità fisiologiche da decine di migranti in attesa di entrare in Francia. Il presule collega l’emergenza al di fuori della stazione con la parziale chiusura del campo Parco Roia per interventi di manutenzione straordinaria. “Bisognava prevedere qualcosa di alternativo – sostiene il vescovo – perché i migranti che arrivano hanno bisogno di mangiare, dormire, lavarsi, bisogni che non possono attendere”.

Solo tra gennaio e febbraio sono stati 1.500 i richiedenti asilo transitati da Ventimiglia, mentre “nel 2016 – ricorda Mons. Suetta – in diocesi abbiamo accolto 15.400 persone, tra cui 3.868 minori, offrendo loro aiuti immediati come cibo, docce, cure mediche”. Oltre a ciò, la diocesi rivolge un’ulteriore proposta di collaborazione alle istituzioni. “Abbiamo un sito – spiega il vescovo – che un tempo era dei fratelli maristi, che potremmo acquistare a prezzo agevolato. Ma dopo dobbiamo essere aiutati nella ristrutturazione, e per questo abbiamo chiesto la collaborazione del Ministero. Qui potremmo in particolare dare una risposta al fenomeno dei minori non accompagnati, che è un’emergenza nell’emergenza”.