Mons. Camisasca alla Festa dei Popoli: l’Europa non dimentichi la sua storia e le sue tradizioni

Reggio Emilia – “Anche per loro Cristo è nato a Betlemme, anche a loro vuol dire la sua parola e vuol donare la sua vita. Un’Europa nuova può nascere, che non dimentichi la sua storia e le sue tradizioni, ma nello stesso tempo le esprima in una nuova sintesi feconda con i popoli che stanno arrivando.” A dirlo ieri il Vescovo di Reggio Emilia – Guastalla, mons. Massimo Camisasca, nella omelia nella Solennità dell’Epifania e della Festa dei Popoli celebrata nella cattedrale di Reggio Emilia, con canti e letture in lingue delle diverse comunità cattoliche immigrate in Diocesi. Ancora il vescovo: “Il profeta Isaia ci parla di questa migrazione di popoli che vengono da lontano. I vecchi camminano con fatica e i bambini sono portati in braccio. […] Anche al nostro tempo c’è una migrazione di popoli. Essi però, a differenza di quelli di cui parla Isaia, sono soprattutto spinti dalla necessità di lasciare la loro terra per non morire di fame o essere uccisi dalle rivalità politiche ed etniche.” Quindi mons. Camisasca ha indicato che: “occorre spingere in ogni modo la politica affinché i leader del mondo aiutino i popoli a trovare nelle loro terre le soluzioni più adeguate ai loro problemi. Tutto ciò significa aiutare il sorgere o il rafforzarsi della democrazia, sostenere una più giusta distribuzione delle ricchezze e dei beni della terra, favorire la pace tra i popoli combattendo il commercio delle armi e aiutando quelle forze che cercano l’arbitrato e la soluzione dei conflitti.” Ha quindi sottolineato che: “è vero che ogni generazione porta alla ribalta nuovi problemi, è vero che spesso si ha l’impressione di essere riportati ad affrontarli come dall’inizio. Ma dentro queste fatiche corre un fiume che noi stessi possiamo abitare. Il fiume dell’incontro tra i popoli e Cristo, che possono portarci a una nuova, feconda pagina di storia della Chiesa e del mondo.”  E ha concluso: “È questo il mio augurio per tutti voi, per tutti noi, chiamati a scrivere assieme questa nuova pagina”. /Ufficio Migrantes – Reggio Emilia-Guastalla)