Roma – Il Centro Astalli esprime “preoccupazione” rispetto alle informazioni diffuse durante la conferenza stampa di ieri a Roma, in cui è stata ufficialmente presentata l’operazione Triton gestita dall’Agenzia Frontex, attiva dal 1 novembre. “Pare evidente – si legge in una nota del Centro Astalli – che tale operazione risponderà solo parzialmente alle reali e attuali esigenze di ricerca e soccorso in mare al fine di salvare vite umane”. L’operazione Triton, in base alle informazioni fino ad ora disponibili, avrebbe – scrive il Centro – “un campo d’azione molto più ristretto e limitato alle zone adiacenti alle acque territoriali italiane rispetto a Mare Nostrum che soccorre i migranti anche in acque internazionali”. Il Centro Astalli chiede al governo italiano di non porre fine all’operazione Mare Nostrum: “sarebbe un arretramento sul piano dei diritti. Per motivi economici si accetta il rischio di perdere vite umane in mare” – afferma P. Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli. “Chiediamo – aggiunge – ancora una volta che sia garantito l’accesso sicuro in Europa per quanti fuggono da guerre e persecuzioni. Chiediamo con forza che vengano creati canali umanitari sicuri che diano ai migranti alternative legali concrete ai trafficanti”.