Rom e Sinti in Italia: alcune esperienze

Roma – I Rom e i Sinti che vivono in Italia vanno dai 150mila ai 200 mila. La maggior parte dei rom italiani sono cattolici, ma anche gli stranieri, in genere musulmani e ortodossi, arrivano alle soglie delle nostre chiese. Lo sforzo della pastorale in Italia è che la specifica pastorale dei rom e dei sinti “entri tra le attenzioni ordinarie della comunità cristiana, non limitandosi agli aspetti assistenziali ,ma promuovendo – dice mons. Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes – l’esperienza di fede e di vita delle persone e delle famiglie rom e sinte. Una pastorale, quella per i rom iniziata fin dal 1930 da don Dino Torreggiani, che già allora si dedicava alla cura spirituale di queste persone. Da lì nascerà all’interno della Chiesa Italiana “L’assistenza religiosa agli spettacoli viaggianti e ai Circhi equestri” e in seguito la “Missione Cattolica tra gli zingari”. Nel 1963 un altro sacerdote don Bruno Nicolini fonderà l’Opera nomadi. Negli stessi anni l’O.A.S.N.I. (Opera Assistenza Spirituale Nomadi in Italia) che confluirà, poi, nel 1987 nella Fondazione Migrantes promossa dalla Conferenza Episcopale Italiana. Altre figure si inseriranno in questo percorso come don Mario Riboldi, prete milanese che poco prima del Concilio Vaticano II è inviato dall’allora cardinale Montini, arcivescovo di Milano, con il compito di evangelizzare questi gruppi che giravano nel territorio. Quasi contemporaneamente anche una fraternità delle Piccole Sorelle di Gesù andò a vivere in carovana, condividendo la vita dei Rom. Diverse sono le esperienze pastorali promosse nelle diocesi italiane come quelle per la scolarizzazione dei bambini, la loro partecipazione alle attività in oratorio o, ancora, la presenza di laici e alcune religiose nei diversi campi da Verona a Pisa a Cosenza, dove nei giorni scorsi si è sviluppato un incendio che ha distrutto diverse baracche e tra questa anche quella delle religiose di Charles de Foucauld. E ancora l’interessante lavoro con i parroci per favorire la valorizzazione dei rom in parrocchia con giovani operatori o i progetti che riguardano l’integrazione sociale e l’inclusione economica e lavorativa come in Abruzzo dove, grazie agli uffici Migrantes, Caritas e pastorale scolastica della diocesi di Teramo, è stato attivato una iniziativa di sensibilizzazione degli enti e della comunità mediante l’istituzione di un tavolo di lavoro e cicli di seminari formativi, laboratorio interculturale nelle scuole primarie, accompagnamento di minori rom nel loro percorso scolastico, promozione di tirocini formativi e corsi di formazione, attività di orientamento e sostegno alla creazione di libera impresa. Nel centro di Roma è attivo un laboratorio di sartoria promosso dagli Uffici Migrante e Caritas del Vicariato di Roma e dalla Comunità di Sant’Egidio, in collaborazione con la stilista Fendi e nella quale lavorano donne di origine rom. Diversi i capi su ordinazione già realizzati. Una esperienza di Chiesa italiana a fianco dei rom è anche quella in Romania, dove il delegato delle Missioni Cattoliche italiane, padre Valeriano Giacomelli e i suoi confratelli orionini dal 2003 promuovono l’oratorio festivo, frequentato soprattutto da bambini e giovani di etnia rom e un asilo, l’“Asilo Don Orione”. “Grazie alle attività con i rom – dice don Valeriano – stiamo coinvolgendo diversi giovani universitari”. “I bambini rom – aggiunge don Valeriano – che spesso non frequentano le scuole con questa iniziativa hanno la possibilità di integrarsi meglio e poter ricevere quella formazione didattica e non solo che gli permette di vivere una vita diversa”. Un asilo interculturale che permette ai rom di potersi confrontare e vivere alcune ore della giornata insieme ai loro coetanei di diverse nazionalità. A Siena l’Ufficio Migrantes della diocesi insieme alla Fondazione Migrantes ha promosso un progetto che ha aiutato cinque nuclei familiari, circa 50 persone, a rientrare in Romania e avviarli ad una attività lavorativa agricola e d’allevamento nella zona di Mercina, vicino a Timisoara. A marzo scorso una delegazione della Migrantes di Siena, guidata dal direttore don Doriano Carraro, si è recata in Romania per definire un rapporto di cooperazione con la Caritas di Timisoara. (Raffaele Iaria)