Milano –
L’ultima stima dell’Ismu indica che gli ucraini in Italia a inizio 2011 sono 234mila, a fronte di una popolazione in patria di circa 45 milioni di unità. Dal rapporto “La Comunità Ucraina 2012” del Ministero dell’Interno emerge che il collettivo ucraino in Italia è in forte crescita (dal 2001 al 2009 è aumentato di venti volte). Si tratta inoltre di un gruppo composto per lo più da donne (81%), con una forte presenza in Campania (in cui risiede il 18,5% della popolazione, anche se la prima regione è la Lombardia, col 21,4%). L’età media è elevata, ovvero superiore ai 42 anni (oltre dieci in più della media degli altri cittadini extra-UE presenti in Italia). Solo in pochi hanno un permesso di soggiorno di lunga durata. Nel corso del 2012 le acquisizioni di cittadinanza italiana sono state un migliaio (nel 95,2% dei casi per matrimonio, per il 99,5% riferiti a donne).
Tre quarti della popolazione ucraina ultraquattordicenne risulta occupata, mentre il tasso di disoccupazione è del 7% (meno della metà della media tra gli stranieri extra-UE). La maggior parte lavora nell’area dei servizi alle persone, con redditi mensili inferiori ai 1.000 euro.
A causa di uno scarso insediamento familiare proprio, nell’anno scolastico 2012/13 gli alunni ucraini in Italia sono stati solo 19mila su un totale di 787mila alunni stranieri. Sul lato del welfare, invece, nel 2010-2011 sono stati 34mila gli ucraini con sussidi disoccupazione, cassa integrazione o mobilità (su un totale di 386mila cittadini extra-UE che hanno chiesto i sussidi). Nel 2011 le pensioni di vecchiaia, per superstiti o invalidi, sono state invece 2mila (più che raddoppiate rispetto a due soli anni prima) su un totale di 27mila, più 911 di tipo assistenziale su 34mila in totale. Il congedo di maternità ha riguardato 1.770 ucraini nel 2011 e 573 hanno beneficiato di un congedo parentale. Gli assegni al nucleo familiare sono stati 7,9 mila.