Da Rio de Janeiro – “Andate, senza paura, per servire”. Questo il mandato di papa Francesco ai giovani di tutto il mondo, rappresentati dai tre milioni presenti a Rio, consegnato nella Messa finale della Gmg. Finalmente e’ apparso il sole e si vedeva persino qualche surfista sulle onde. Ma a riscaldare Copacabana è stata la marea umana, stretta attorno al “suo” Papa, che ha emozionato e parlato ai cuori. Oltre ai bambini, durante il tragitto in “papamobile” gli si è avvicinata un’anziana che ha abbracciato, poco prima era stata la volta di un disabile, nella processione offertoriale della Messa sale una bimba anencefala con i genitori e ancora una volta ha emozionato l’abbraccio del Papa.
Non era una conclusione, questa Messa di fine Gmg. “In questi giorni, qui a Rio, avete potuto fare la bella esperienza d’incontrare Gesu’ e d’incontrarlo assieme, avete sentito la gioia della fede. Ma l’esperienza di questo incontro – ha sottolineato papa Francesco – non puo’ rimanere rinchiusa nella vostra vita o nel piccolo gruppo della parrocchia, del movimento, della vostra comunita’. Sarebbe come togliere ‘’ossigeno a una fiamma che arde”, perche’ “la fede e’ una fiamma che si fa sempre piu’ viva quanto piu’ si condivide, si trasmette, perche’ tutti possano conoscere, amare e professare Gesu’ Cristo”.
Non ci sono confini al’’evangelizzazione, “il Vangelo e’ per tutti e non per alcuni. Non e’ solo per quelli che ci sembrano piu’ vicini, piu’ ricettivi, piu’ accoglienti. E’ per tutti. Non abbiate paura di andare e portare Cristo in ogni ambiente, fino alle periferie esistenziali, anche a chi sembra più lontano, piu’ indifferente. Il Signore cerca tutti, vuole che tutti sentano il calore della sua misericordia e del suo amore”.
E’ insieme che si testimonia il Vangelo, e qui Francesco torna su un concetto gia’ rimarcato piu’ volte da papa Benedetto XVI, specialmente a Madrid nel 2011: “Quando affrontiamo insieme le sfide, allora siamo forti, scopriamo risorse che non sapevamo di avere. Gesu’ non ha chiamato gli apostoli a vivere isolati, li ha chiamati per formare un gruppo, una comunita’ “. E’ il servizio la chiave per evangelizzare, “e’ testimoniare in prima persona l’amore di Dio, e’ superare i nostri egoismi, e’ servire chinandoci a lavare i piedi dei nostri fratelli come ha fatto Gesu'”.
Il prossimo appuntamento mondiale sara’ a Cracovia, nel 2016, ma la strada e’ tracciata, le Gmg sono tappe di un cammino. La quotidianità e’ “uscire e andare con coraggio e generosita’, perche’ ogni uomo e ogni donna possano incontrare il Signore”. (Da Rio de Janeiro Francesco Rossi)