Un pensiero anche ai nostri emigrati
Roma – “Desidero ribadire con forza che l’intera comunità nazionale rifiuti e condanni con piena convinzione e assoluta fermezza ogni forma di discriminazione e di violenza a danno di individui e di gruppi appartenenti a comunità minoritarie”. E’ quanto si legge nel messaggio inviato dal Presidente Napolitano in occasione della “Giornata del Migrante”, che si è celebrata ieri.
In occasione della Giornata Napolitano ha rivolto “un caloroso saluto” ed ha espresso la “vicinanza ai lavoratori stranieri immigrati nel nostro Paese e alle loro famiglie, agli italiani che emigrano oggi e ai discendenti di coloro che sono emigrati in passato affrontando dure difficoltà e iniziali ostilità. Desidero inoltre ribadire con forza che l’intera comunità nazionale rifiuti e condanni con piena convinzione e assoluta fermezza ogni forma di discriminazione e di violenza a danno di individui e di gruppi appartenenti a comunità minoritarie. La pesante crisi economica che sta colpendo il tessuto sociale italiano – scrive – obbliga a considerare con particolare attenzione i fenomeni migratori e le misure che devono accompagnarli. Non possiamo innanzitutto trascurare il fenomeno dei tanti giovani preparati e capaci che lasciano il nostro Paese. Dobbiamo evitare di perdere preziose risorse umane, così come dobbiamo valorizzare le molte competenze acquisite attraverso esperienze di lavoro e di ricerca all’estero creando nuove opportunità di lavoro per i giovani che aspirano a rientrare in Italia. Inoltre la grave congiuntura economica sta incrementando la disoccupazione anche tra i lavoratori stranieri”.
Per Napolitano “una parte del lavoro immigrato si concentra in settori particolarmente aggrediti dalla crisi. Occorre riflettere sulla situazione di particolare difficoltà in cui si vengono a trovare i lavoratori stranieri quando perdono il posto di lavoro: restano infatti esposti al rischio di forme più pesanti di sfruttamento e possono altresì essere privati dopo breve tempo del permesso di soggiorno, della possibilità di restare in Italia legalmente e quindi dell’opportunità di offrirsi sul mercato del lavoro regolare quando si presentino rinnovate necessità produttive, con danni per la stessa economia del nostro paese”.
Il Capo dello Stato si è augurato che “gli elementi fondanti dell’esperienza migratoria – la speranza di un futuro migliore e l’impegno ad affrontare le difficoltà ed i sacrifici necessari per realizzarlo – possano diventare un’attitudine diffusa, condivisa da tutti noi. Di questo spirito il nostro paese ha oggi estremo bisogno”.