Castelvolturno – Giornata importante ieri per gli immigrati del Centro “Fernandes” a Castelvolturno gestito dalla diocesi di Capua il cui vescovo, mons. Bruno Schettino è anche Presidente della Fondazione Migrantes.
Gli ospiti hanno, infatti, ricevuto la visita del neo Ministro per la Cooperazione Internazionale e l’integrazione, Andrea Riccardi nella sua prima uscita ufficiale in questa veste. “La crisi del lavoro in questa zona riguarda tutti, italiani e stranieri”, ha detto mons. Schettino: gli stranieri, però, “hanno problemi in più, per gli alloggi. E molti per paura non vanno a farsi curare le malattie. Il dialogo è l’unico strumento possibile”.
Il Ministro ascolta alcune storie degli immigrati ospiti e rispondendo loro sottolinea di essere “venuto qui soprattutto per ascoltare e per capire”, aggiungendo di non avere “la bacchetta magica per risolvere tutti i vostri problemi, ma il mio ministero si occupa di integrazione. E io intendo lavorare per favorirla, la volontà di questo governo è quella di portare avanti un processo d’integrazione serio e maturo”. Ma, dice ancora Riccardi, “non sarò il ministro degli immigrati.
Perché l’integrazione riguarda tutti e intendo ascoltare gli stranieri come gli italiani”.
“Dobbiamo – ha spiegato – lavorare insieme. Italiani e stranieri. Per costruire processi realistici di integrazione. L’Italia ha bisogno degli immigrati e gli immigrati hanno bisogno di una solidarietà civica”.
Durante la conversazione molte le domande sulla cittadinanza ai bambini nati in Italia e sull’appello del capo dello Stato. Riccardi si è detto d’accordo con Napolitano: “spero che le forze di maggioranza che appoggiano il governo trovino un’intesa per un percorso, per l’inizio di un cammino”, che “può cominciare proprio dai bambini” perché concedere la cittadinanza a chi nasce qui “è un atto dovuto e di grande responsabilità per il futuro del Paese”.
Riccardi, prima dell’incontro, aveva voluto recarsi nel cimitero di Villa Literno per depositare un fiore sulla tomba di Jerry Essan Masso, ucciso in Italia nel 1989. Nel cimitero un immigrato – riferisce il quotidiano “Avvenire” ha voluto regalare al ministro una camicia azzurra: “l’ho fatta io stanotte, è una camicia tutta italiana, con cotone italiano, fatta da me”.