Il Vescovo di Siracusa in Australia per l’inizio della visita pastorale diocesana

Siracusa – L’arcivescovo di Siracusa, mons. Salvatore Pappalardo, nella Eucaristia in cattedrale dell’8 novembre scorso, terzo anniversario del suo ingresso in diocesi, celebrazione che egli ha voluto dedicata all’inizio della visita pastorale in diocesi, dinanzi a tutto il clero riunito e al popolo di Dio, ha annunciato solennemente che la prima tappa della visita sarà presso gli emigrati italiani a Melbourne in Australia.
L’arcivescovo partirà, infatti, oggi, 10 novembre ed andrà a visitare gli emigrati provenienti dai vari centri della diocesi siracusana che vivono a Melbourne e dintorni. Sono soprattutto emigrati di antica emigrazione, ma che sentono ancora forti le radici italiane. In genere gli emigrati si raccolgono in clubs a seconda dei centri di provenienza e lì continuano a coltivare la loro appartenenza ai luoghi di origine, magari ripetendone usanze e tradizioni.
Anche il culto alla Madonna delle Lacrime ha trovato grande spazio nel cuore degli emigrati siracusani di Melbourne, che hanno costituito una Associazione apposita, che raccoglie i vari clubs e promuove fra essi la devozione alla Vergine e la diffusione del messaggio silenzioso delle lacrime di Maria. L’Associazione è seguita da un sacerdote australiano di origine anglo-sassone.
Fra le altre attività l’Associazione periodicamente organizza delle missioni mariane con la partecipazione di qualche parroco di Siracusa e qualche sacerdote del Santuario della Madonna delle Lacrime. Questo ha intensificato negli ultimi anni il contatto fra gli emigrati di Melbourne e la Chiesa siracusana
Ora è lo stesso arcivescovo che va a visitare questi fratelli e a condurre la missione mariana, insieme a due presbiteri della Chiesa siracusana. Questo gesto rinsalda la collaborazione fra la Chiesa di origine e la Chiesa attuale di appartenenza degli emigrati.
L’arcivescovo di Siracusa, infatti, nella sua visita incontrerà l’arcivescovo di Melbourne ed il clero locale nella consapevolezza che la collaborazione può favorire la piena integrazione dei nostri emigrati nella Chiesa locale, pur nel rispetto della loro identità culturale e religiosa.
Con l’inizio della visita pastorale fra gli emigrati, mons. Pappalardo pone un gesto profetico di sollecitudine verso il fenomeno della mobilità umana, che costituisce uno dei segni più pregnanti del nostro tempo a cui il popolo di Dio è chiamato a porre attenzione. La visita agli emigrati, infatti, mentre dice la premura verso i fratelli che per necessità economica e lavorativa hanno dovuto lasciare l’Italia, e che continuano a farlo, ci fa comprendere e guardare con occhi nuovi alla situazione degli altri fratelli che dalle zone più povere e vessate del nostro pianeta, per gli stessi motivi dei nostri emigrati, vengono da noi per poter aprire il cuore alla speranza. (don Giuseppe Mazzotta, direttore Diocesano Migrantes)